LISBONA, AVANTE!: Cronaca di una Grande Festa

 

A cura del Dipartimento Esteri PCI

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Dal 2 al 4 settembre si è svolta, a Lisbona, la 40esima Festa nazionale di Avante!, il prestigioso  settimanale del Partito Comunista Portoghese. Il PCI è stato ufficialmente presente con una propria delegazione, guidata dal compagno Fosco Giannini, responsabile del Dipartimento Esteri. Com’è tradizione, è stata una Festa immensa, difficile persino da raccontare, nella sua grandezza: si svolge in uno spazio grande come un paese, uno spazio di proprietà del Partito, fornito di strutture, infrastrutture, palchi, cucine, bagni, spazi per concerti e rappresentazioni teatrali, librerie, sedi, uffici e scuola-quadri del Partito, uno spazio poco fuori Lisbona, vicino alle spiagge dell’oceano. Nei suoi tre giorni la Festa è stata visitata – vissuta – da oltre un milione di persone: un evento politico e culturale per tutto il Portogallo. I telegiornali nazionali portoghesi ne hanno parlato ogni sera, mandando in onda servizi politici e di costume e, soprattutto, lunghi spezzoni dei due comizi – d’apertura e di chiusura della Festa – tenuti dal segretario generale del PCP, Jeronimo de Sousa. Due comizi intensamente vissuti: al primo, di apertura, hanno partecipato almeno 10 mila persone (cittadini, lavoratori, militanti comunisti di tutto il Portogallo); il secondo, di chiusura, è stato imponente: l’immenso spazio-comizi non ha contenuto la folla, di almeno 60/70 mila persone. Al comizio di chiusura hanno partecipato, salendo sul palco assieme ai dirigenti del PCP, le delegazioni comuniste, antimperialiste e rivoluzionarie invitate alla Festa, tra le quali quella  del PCI.

Per sorreggere una Festa di queste dimensioni, migliaia di comunisti e comuniste portoghesi hanno dovuto garantire la loro, davvero strenua e diuturna, militanza. Rispetto ad altre esperienze, la caratteristica positiva è data dal fatto che anche i massimi dirigenti del Partito, i funzionari, lavorano (nelle cucine, negli stand, nelle librerie, nei concerti,ecc…ecc…) alla Festa, in una sorta di superamento, sul campo, della divisione capitalistica del lavoro.

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Il  segno che la Festa esercita un grande fascino a livello di massa, a livello popolare, è dato dal fatto che, per entrare, occorre pagare un biglietto di 23 euro, ciò nonostante i biglietti non solo vanno a ruba, ma si vendono a partire da mesi prima dell’inizio della Festa.

In verità, ciò dice ampiamente del prestigio di cui gode il PCP tra i lavoratori e il popolo tutto. Ma, oltre ciò, è la Festa in sè a godere di una grande fama,  tra i  lavoratori, gli intellettuali e i giovani. Ciò anche in virtù delle offerte, tradizionalmente alte, della Festa, sia dal punto di vista politico, che dai punti di vista della cultura e del divertimento. Davvero attraente, ad esempio, è l’offerta gastronomica: stand di tutto il mondo (aperti dai vari gruppi di lavoro dei partiti comunisti, antimperialisti e rivoluzionari a livello internazionale) garantiscono piatti e leccornie inconsueti, conosciuti e sconosciuti, dei vari continenti (anche il PCI, il nostro Partito, ha aperto il proprio stand, dove spaghetti alla matriciana e tagliatelle al pesto – portato dall’Italia e fatto in casa dai nostri compagni/e – hanno spopolato). Oltre gli stand internazionalisti, ogni Federazione del PCP apre un proprio stand, garantendo così i diversi piatti delle regioni portoghesi.

Oltre ciò, è l’offerta culturale la grande attrazione della Festa: grandi concerti di musica classica (il Nabucco di Verdi, Mozart, Chopin, ecc…) sono stati eseguiti da un’orchestra nazionale  – più di cento orchestrali –  in uno spazio vastissimo, dove, seduti sul prato, ascoltavano migliaia e migliaia di giovani. E poi il fado portoghese, il teatro, musica brasiliana, africana, sulle cui note – fino alle prime luci dell’alba – hanno ballato i giovani e i meno giovani (impressionante la presenza alla Festa dei giovani e dei giovanissimi).

La Festa si è caratterizzata per una fortissima presenza internazionalista: quasi un centinaio le delegazioni dei partiti comunisti e antimperialisti del mondo, dal PC Cinese a quello francese; dal PC Spagnolo ai partiti comunisti e rivoluzionari dell’America Latina; dal PC del Vietnam al KKE greco; dal Partito Comunista dell’Ucraina a quello turco; dal Partito Comunista della Guajana ad altre forze antimperialiste dell’ Africa e dell’Asia.

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Il compagno Fosco Giannini ha potuto parlare a lungo – nell’incontro bilaterale ufficiale – con una delegazione del PCP.  Nell’occasione, Giannini ha potuto mettere al corrente la delegazione del PCP del  lungo percorso politico e sociale che, in Italia, ha portato alla formazione del PCI: la costituzione dell’Associazione per la Ricostruzione del Partito Comunista, le sue circa 100 iniziative su tutto il territorio nazionale per la presentazione del progetto della ricostruzione del PCI, lo scioglimento del PCdI, la confluenza nel progetto unitario di settori del PRC, l’entrata nel PCI di alcune migliaia di quadri operai e intellettuali senza tessera alcuna. Alla delegazione del PCP Fosco Giannini ha anche presentato il segretario del PCI, il compagno Mauro Alboresi, tracciandone brevemente la biografia politica.

I compagni del PCP,  da parte loro, si sono soprattutto soffermati sull’esperienza politica che sta vivendo ora il PCP: l’appoggio esterno al governo socialista di Antonio Costa, dato anche dal “Bloco de Esquerda”.

La delegazione del PCP ha così argomentato la scelta del PCP: l’appoggio esterno al governo Costa è servito ad evitare, innanzitutto, che il governo portoghese cadesse nelle mani della destra iperliberista e totalmente genuflessa alle imposizioni dell’Ue, per evitare, dunque, l’ennesimo massacro sociale.  Ma tale appoggio esterno è stato  fortemente subordinato alla realizzazione di alcuni obiettivi centrali: il ritiro di tutti i progetti di privatizzazione richiesti dall’Ue; il rialzo dei salari minimi e delle pensioni; la difesa e il rilancio del welfare. Obiettivi, sinora, tutti colti e che fanno si che il PCP possa continuare a sostenere, dall’esterno, il governo Costa. Certo, hanno argomentato i compagni  portoghesi, il  PCP è molto attento al prosieguo di questa esperienza, sapendo che il governo Costa è solamente socialista, che l’Ue continuerà la propria pressione liberista sull’Esecutivo e sul Partito Socialista stesso, che il governo è favorevole alla permanenza NATO e ne accetta la legge e la spinta bellica. Lo stesso segretario generale del PCP – il compagno De Sousa – è stato chiaro, all’incontro con le delegazioni comuniste del mondo,  sul punto del governo, affermando in modo fermo che l’appoggio esterno dei comunisti durerà finché il popolo portoghese ne trarrà chiari  benefici. Non un minuto di più.

Nel corso dell’incontro con la delegazione  del PCP si è potuta constatare anche la totale unità di vedute – politiche, teoriche e strategiche – tra PCP e PCI: centralità dei valori dell’internazionalismo e  dell’antimperialismo, lotta contro la NATO (Giannini ha raccontato della campagna nazionale che il PCI sta conducendo, in Italia, per l’uscita dell’Italia dalla NATO),  critica radicale contro l’Ue e centralità, per il progetto rivoluzionario, del pensiero marxista e leninista.

Oltre l’incontro con la delegazione del PCP,  la delegazione del PCI ha incontrato ufficialmente la delegazione del PC Russo (che ribadisce l’appoggio, anche parlamentare,  a Putin sulle questioni internazionali e critica Putin sulle questioni sociali); quella del PC Ungherese (che è stato costretto a cambiare nome poiché Orban ha messo i comunisti nell’illegalità e il Partito a noi fratello oggi si chiama “Partito del Lavoro Ungherese”); quella del Partito del Lavoro del Belgio (che è per uscire dall’Ue e lavorare per una lotta anticapitalista sovranazionale unitaria contro l’Ue); del Partito Comunista Turco (“non stiamo né con i militari golpisti  né con Erdogan e il golpe è stato organizzato dalla NATO”); dei Comunisti di Catalogna; del Partito Comunista del Brasile ( lunga discussione sul golpe in Brasile); con la delegazione del  DKP ( Partito Comunista Tedesco); con la delegazione della Die Linke (molto interessata al processo di costruzione del PCI sul quale hanno fatto molte domande). Incontri più brevi, ma significativi, ci sono stati con il PC Francese, con l’AKEL di Cipro e con i compagni venezuelani.

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Ad ognuna di queste delegazioni  la delegazione del PCI ha raccontato il processo di  formazione del nostro Partito e presentato il nostro segretario, Alboresi.

Un nuovo appuntamento, con i compagni del PCP, è previsto per i primi di dicembre 2016, quando si celebrerà il loro Congresso Nazionale.

Per ultimo ma non meno importante: a nome di tutto il Partito, il Dipartimento Esteri del PCI ringrazia il gruppo di compagni/e del PCI di Ancona e il gruppo di compagni/e della FGCI della Calabria per il grande lavoro, per il vero e proprio sacrificio che hanno  fatto per gestire lo stand del PCI alla Festa di Avante!. Una presenza viva, questa dello stand, per il PCI politicamente molto importante, poiché ha svolto la funzione non solo di ristorazione, ma, soprattutto, di veicolo per far conoscere il nostro Partito sul piano internazionale.

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