Contro il governo che ha ripristinato i voucher.

di Segreteria nazionale PCI 

Dopo aver cancellato i voucher evitando, così, il referendum promosso dalla CGIL che aveva raccolto milioni di firme, il governo oggi li ripristina con nome diverso estendendoli alle imprese sotto i 5 dipendenti.

Una decisione approvata in commissione con i voti di PD, FI, Lega, ALA, AP (ex NCD). La reintroduzione dei voucher, inoltre, fa parte della cosiddetta “manovrina” sulla quale il governo intende porre la fiducia.

Una scelta che, oltre ad essere una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, è palesemente anticostituzionale in quanto reintroduce, peggiorandolo, quello che era oggetto di referendum abrogativo.

Con questa scelta, inoltre, il PD si schiera con la destra più retriva e regala al padronato uno strumento che renderà ancora più precario il lavoro nel nostro paese. La reintroduzione, sotto falso nome, dei voucher altro non è che la “legalizzazione” del lavoro nero.

La CGIL ha indetto una manifestazione di protesta e di lotta per il 17 giugno. Per difendere e attuare la Costituzione, per un lavoro sicuro, garantito e giustamente retribuito, il Partito Comunista Italiano impegna tutte le strutture territoriali a contrastare la “legge truffa” che ripristina, di fatto, i voucher, dà il proprio appoggio alla lotta della CGIL e opererà per la massima partecipazione dei comunisti alla manifestazione del 17 giugno.

È necessario che le iniziative contro il governo, che è espressione del PD, si estendano in tutto il territorio nazionale e che si sviluppi un amplio fronte democratico che impedisca l’umiliazione di chi vive del proprio lavoro.

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