Un secolo fa l’assassinio di Rosa Luxemburg

In occasione di importanti anniversari (ad esempio: fondazione della Terza Internazionale, Rivoluzione cubana, fondazione della Repubblica Popolare Cinese, Autunno Caldo) il nostro sito comincia la pubblicazione d una serie di contributi di approfondimento e dibattito su ciascuno di questi fondamentali avvenimenti a partire dal centenario dell’assassinio di Rosa Luxemburg.

 

di Maria Carla Baroni

Il 15 gennaio 2019, al rifluire dell’insurrezione spartachista,  a Berlino veniva assassinata Rosa Luxemburg, insieme a Karl Liebknecht, dai Freikorps, i gruppi paramilitari agli ordini del governo socialdemocratico di Gustav Noske. Marxista libertaria , femminsita, internazionalista e consiliarista,  è stata una delle figure più nobili del movimento operaio internazionale. Lo stesso Lenin la definì un’aquila, pur elencando gli errori che, dal suo punto di vista, Luxemburg aveva commesso contestandolo, contestandone soprattutto il centralismo. Fu invece  apprezzata da Gramsci –teorico del consiliarismo – per l’idea dell’imperialismo come espressione del capitale finanziario, per il modo in cui impostava il rapporto tra lotta politica, partito e sindacati e per la tesi della rivoluzione comunista come opera delle masse e non di un segretario di partito, pur essendo fondamentale la guida di un partito.

Poiché parlava fluentemente il russo potè  sempre seguire,  sin dagli esordi, il dibattito nel movimento rivoluzionario russo pur militando, dopo aver lasciato la natia Polonia, nella socialdemocrazia tedesca. Ma fu proprio in URSS che la sua opera fu censurata, mutilata, distorta e, con lo stalinismo, dimenticata.  Fu dimenticato, fin da Lenin, soprattutto il contributo di Rosa Luxemburg all’evoluzione del movimento delle donne da suffragista a femminista, come ricordò Raya Dunayevskaya, autrice di una insuperata monografia sulla sua figura.

Fu merito di Lelio Basso nel 1967 riportarla all’attenzione della sinistra italiana, mettendo in luce l’originalità di saggi e lettere che, nel vero solco tracciato da Marx, coniugavano socialismo e libertà individuale. Cito in proposito due brani  tratti dall’introduzione a “Rosa Luxemburg, Scritti politici, a cura di Lelio Basso” : “Il problema centrale di Rosa Luxemburg, il problema intorno a cui ruota tutta la sua opera teorica e anche tutta la sua azione pratica, è il problema della rivoluzione socialista: ”Perché e come arriveremo noi in generale alla meta finale dei nostri sforzi?” . E ancora: “ L’opera della Luxemburg consiste…proprio nello sforzo di calare  il metodo dialettico di Marx nel vivo della lotta di classe , di farne non solo un metodo per l’interpretazione della storia e l’analisi della società presente, ma un metodo applicato altresì per fare la storia, cioè applicato all’azione di grandi masse e alla costruzione cosciente del futuro”.

A conclusione di questo breve ricordo cito dal discorso che Luxemburg tenne il 31 dicembre 1918 al congresso di fondazione del Kpd, il Partito comunista tedesco: “noi oggi viviamo nel più preciso significato della parola verità che appunto Marx ed Engels per la prima volta hanno enunciato come base scientifica del socialismo in quel documento grandioso che è il “Manifesto comunista”: il socialismo diventerà una necessità storica”.

Mai come ora – in questo 2019 su cui gravano le conseguenze della grande crisi economica strutturale iniziata nel 2007/2008 con l’aumento delle disuguaglianze e la povertà crescente, dell’abbattimento dei diritti del lavoro reso possibile anche dalla fine dell’esperienza sovietica,  dei cambiamenti climatici e della distruzione sistematica di territorio, ambiente e salute causati dal modo di produrre capitalistico – il socialismo è una necessità storica, in primo luogo per la permanenza della vita sul nostro pianeta.

Forse anche noi, comunisti e comuniste del nuovo millennio, dovremmo rileggere Rosa Luxemburg. Intanto, PERCHE’ NON DEDICARLE LA TESSERA PCI DEL 2019?

3 Comments

  1. fabio bordigato

    E anche a Karl Liebknecht e idealmente ai martiri della Lega di Spartaco,che contribuirono a fondare il KPD?

  2. Osvaldo

    Se le premesse sono queste sarebbe meglio fermarci un momento e riflettere.
    Liquidare la figura di Rosa Luxemburg contrapponendola a Lenin e a Stalin, citando addirittura Gramsci in contrapposizione al centralismo democratico (sigh) e allo stesso Lenin, mi pare faccia male anche alla figura della stessa Rosa.
    Occorre si rileggere gli scritti di Rosa Luxemburg ma anche Marx, Engels, Lenin e Stalin.

  3. Osvaldo

    Ritengo che liquidare la figura di Rosa Luxemburg contrapponendola a Lenin e a Stalin, citando addirittura Gramsci in contrapposizione al centralismo democratico (sigh) e allo stesso Lenin, mi pare faccia male anche alla figura della stessa Rosa e alla causa del Socialismo.
    Questo, a parere mio distorce il pensiero di Luxemburg per attaccare Stalin, sopratutto sulla questione femminile, consiglio alla compagna la lettura del libro di Ritanna Armeni: Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte.
    Occorre SI rileggere gli scritti di Rosa Luxemburg ma anche quelli di Marx, di Engels, di Lenin e di Stalin.
    Saluti comunisti
    Osvaldo

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