Il PCI giudica gravissime le affermazioni di Mattarella sul Venezuela e continua la propria lotta a fianco della rivoluzione bolivariana

di Fosco Giannini, Responsabile Dipartimento Esteri PCI

 

Il PCI giudica particolarmente grave e irresponsabile la posizione assunta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla questione del Venezuela. Ha affermato il Presidente della Repubblica, sulla crisi venezuelana : Non ci può essere incertezza né esitazione, perché la scelta è tra la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza”. Attraverso queste poche ma densissime parole, Mattarella esce totalmente ed in modo costituzionalmente errato e inopportuno dal proprio ruolo di garante degli equilibri istituzionali e democratici, entrando prepotentemente in campo sul piano politico e a favore di una parte politica, come fosse il Presidente di un solo fronte politico del Paese e il fustigatore di un’altra parte, quella governativa e di maggioranza parlamentare. Con la sua scelta politica Mattarella fustiga il governo italiano per non aver ancora scelto di appoggiare il “golpe” filo americano di Guaidò; si schiera totalmente dalla parte del codino e sordo Parlamento Europeo e della stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione europea succubi degli USA e della NATO; giudica inopinatamente il “golpista” e braccio politico americano in Venezuela, Guaidò, espressione “della massima democrazia”, collocando, con rara violenza politica, Maduro e la Rivoluzione Bolivariana sul fronte della “violenza della forza”.

Mattarella, inoltre – contravvenendo al ruolo che la Costituzione gli affida e al necessario stile presidenziale -, con questa sua affermazione si fa rappresentante diretto delle posizioni, miseramente subordinate a Trump e alla NATO, del PD, delle altre forze ciecamente filo atlantiste italiane e di esponenti storici della totale genuflessione italiana alle politiche di guerra americane, quali il Senatore Pierferdinando Casini, oggi esponente di peso della Terza Commissione Affari Internazionali e tra i più torvi propugnatori e trascinatori italiani dell’intervento USA in Venezuela.

Ma la scomposta scesa in campo del Presidente della Repubblica, oltre ad essere grave è anche particolarmente irresponsabile: assistiamo infatti in questi giorni, attorno al caso Venezuela, ad una pericolosissima riacutizzazione delle tensioni internazionali; gli USA minacciano l’intervento armato in Venezuela qualora non passasse la linea Trump volta alla vittoria immediata di Guaidò e la caduta di Maduro; la Russia di Putin è pronta alla difesa della Rivoluzione Bolivariana; la Repubblica Popolare Cinese ha preso posizione contro il “golpe” filo americano e lo stesso Maduro ha già legittimamente annunciato una resistenza armata, dell’esercito e del popolo, contro l’eventuale intervento militare USA.

In questo contesto l’affermazione di Mattarella assume tutti i nefasti caratteri di un istigazione alla guerra civile all’interno del Venezuela e ad un appoggio allo scontro militare internazionale, innanzitutto tra USA e Russia.

Il PCI è all’opposizione del governo Conte, ma non può non constatare come quello italiano sia oggi l’unico governo dell’Ue che ancora non si sia genuflesso alla sciagurata linea dell’Ue volta a riconsegnare il Venezuela e tutto il suo petrolio e le sue ricchezze nelle mani dell’imperialismo USA.

Il PCI, constatando la spaccatura all’interno del governo Conte, constatando con quanta impazienza la Lega punti ormai a genuflettersi alla linea Trump, alla NATO e all’Ue, constatando il rafforzarsi del rapporto politico tra Guaidò e Salvini, tramite Bolsonaro, e constatando le positive posizioni che ancora tiene invece il M5S, auspica e lavora affinché queste posizioni siano infine vincenti. Anche nella prospettiva politica generale volta a liberare la parte più avanzata del M5S dal legame nefasto con Salvini.

Lavorando e impegnandosi soprattutto sul campo, nelle lotte e nelle piazze, unendo le forze, affinché il “golpe” filoamericano di Guaidò sia sconfitto, le politiche filo golpiste dell’Ue siano battute e che la Rivoluzione Bolivariana riprenda pacificamente il proprio cammino, volto alla liberazione dalla tirannia storica e spoliatrice dell’imperialismo USA sul popolo venezuelano e sui popoli dell’America Latina.

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