L’urgenza è di garantire il lavoro! Ultimi giorni di preparazione per le giornate d’azione del 9 e 10 ottobre

Traduzione e introduzione di Lorenzo Battisti, PCI Parigi

Nelle giornate del 9 e del 10 Ottobre il Partito Comunista Francese ha organizzato una grande mobilitazione nazionale a difesa del lavoro.

Come in Italia, anche in Francia sono stati previsti licenziamenti tanto nelle grandi imprese quanto in quelle piccole. Questa campagna si inserisce in una più ampia che dura ormai da almeno un decennio, in cui il Pcf elabora politiche per la tutela o la ricostruzione delle filiere produttive francesi, per come organizzarle, per determinare il ruolo dello stato e le forme di finanziamento di questi piani.

Tra questi piani vi è quello per la protezione del lavoro e i necessari strumenti anche finanziari per ottenerlo.
Questo articolo getta luce sul processo organizzativo che è dietro a questa due giorni. Spero che questo possa fornire spunti di lavoro a un movimento comunista e di sinistra italiano che sembra essere molto meno agile e in forma di quello francese. La speranza è che anche in Italia riparta il processo di accumulazione di forze in un momento storico che ci fornisce purtroppo l’imbarazzo della scelta sul dove cominciarlo.

La crisi economica è qui e sta accelerando a causa della crisi sanitaria. Al 13 settembre, dal mese di marzo sono stati presentati 394 piani di protezione dei posti di lavoro (PES, piani per gli esuberi NdT) per 57.000 posti di lavoro. E quasi 3.200 licenziamenti collettivi per motivi economici, escluso il PES, sono stati avviati dall’inizio di marzo. In più di nove casi su dieci, queste procedure riguardano licenziamenti di meno di 10 dipendenti.

Il collettivo nazionale costituito con Frédéric Boccara, diversi membri del CEN (Comitato Economico Nazionale NdT), commissioni di lavoro, segretari provinciali e il MJCF (La gioventù Comunista NdT) si è già riunito più volte per sviluppare strumenti per le federazioni come un modello di lettera al prefetto, una sintesi della proposta di formazione sulla protezione del lavoro, elementi sulla direzione della nostra campagna o sulla questione dell’occupazione nelle elezioni dipartimentali e regionali.

Una prima osservazione è emersa dall’incontro: le federazioni si sono mobilitate e hanno programmato molte iniziative diverse per questi
due giorni di azione.
Al 30 settembre, 53 federazioni avevano già pianificato iniziative pubbliche, davanti alle imprese, alle sedi del Medef (la Confindustria francese NdT), davanti alle prefetture, alle società bancarie, alle borse del lavoro o ai servizi pubblici, agli ospedali e alle stazioni in particolare. Questa mobilitazione eccezionale in questo contesto è già un successo!

Tra qualche giorno la Commissione Imprese del Pcf pubblicherà un nuovo numero di Agir, il giornale dei comunisti sul posto di lavoro, con un’intervista a Frédéric Boccara e tra qualche giorno uscirà la presentazione delle iniziative e delle lotte.
Il MCFJ sarà coinvolto in diverse nostre iniziative alla luce delle conseguenze della crisi per i giovani e della gravità del Piano Giovani
annunciato prima dell’estate dal Primo Ministro.

Lo scambio tra i segretari provinciali si è concentrato sulla necessaria preparazione per iniziative di qualità, utili per le lotte locali, per ampliare la mobilitazione per la salvaguardia del posto di lavoro, per l’influenza del Partito, o per la preparazione delle elezioni dipartimentali e regionali.
Sono stati organizzati diversi incontri con i prefetti per chiedere, in particolare, conferenze territoriali permanenti per ottenere poteri in
materia di occupazione da parte dei residenti, dei lavoratori e dei rappresentanti eletti. Sono coinvolti rappresentanti eletti comunisti di tutti i livelli delle autorità locali. Saranno organizzate conferenze stampa.

Sono previsti interventi presso i sindacati, le associazioni di sinistra e gli ecologisti per confrontarsi con le nostre proposte, evidenziare le nostre convergenze e i punti di dibattito che rimangono.
Partendo dalla questione industriale, dall’occupazione privata più in generale, e dalla questione dei servizi pubblici, in particolare degli ospedali pubblici, l’obiettivo è quello di sollevare richieste specifiche: quali sono gli obiettivi per la creazione di posti di lavoro? In quali settori?

Gli incontri con i sindacati e le associazioni ci permetteranno di chiarire le nostre ambizioni in questo settore. Questo lavoro dovrebbe permetterci di arricchire le nostre proposte, di divulgare e mostrare concretamente l’utilità del nostro progetto di protezione del lavoro e di formazione e tutte le proposte in esso contenute in tutti i settori: occupazione, lavoro ed emancipazione, riduzione dell’orario di lavoro, formazione, salari, qualifiche, pensionamento, sviluppo dei servizi pubblici, altre produzioni ecologiche…

Attraverso le iniziative, cresce la riflessione sulla natura della riconquista industriale di cui il Paese ha bisogno. Che tipo di produzione in Francia, in quali territori? E che potere hanno i dipendenti? Quali nazionalizzazioni? Quali nuove strutture cooperative? Con lavori già avviati o da avviare secondo settori industriali strategici.
I settori dell’energia, dell’automobile e dell’aeronautica sono già stati oggetto di proposte e piani di emergenza elaborati dalla Commissione Nazionale Imprese. I compagni hanno sottolineato la posta in gioco dell’industria del legno e dell’industria alimentare.

Sono stati inoltre segnalati piani di licenziamenti nel settore del commercio e la cessazione dell’attività di molti siti.
Infine, dobbiamo già lavorare sulla promozione e sul proseguimento nazionale e locale del 9° e del 10° giorno.
Per dimostrare la forza nazionale di queste giornate di azione e per imporre un dibattito pubblico nazionale sul tema dell’occupazione, lavoreremo per comunicare a livello nazionale e riferire su tutte queste iniziative. E’ particolarmente importante che i membri del Consiglio Nazionale Economico e del Consiglio Nazionale (Il comitato centrale del PCF NdT) siano mobilitati nelle federazioni in questi giorni.

Nelle prossime settimane potremmo anche programmare trasmissioni in diretta sui social network, come abbiamo fatto durante l’isolamento, con i protagonisti di queste iniziative.
A livello locale, potremmo invitare ogni sezione a sviluppare un piano di lavoro per pensare alla realizzazione della campagna per l’occupazione nelle vicinanze nei prossimi mesi.
Sulla scia delle iniziative del 9 e del 10, la sfida del rafforzamento del Partito nei luoghi di lavoro e nelle aziende deve portarci a mantenere un legame politico duraturo con i dipendenti che incontriamo, a mettere in rete a livello locale o nazionale i dipendenti dello stesso settore, o a creare una struttura aziendale quando possibile.

Igor Zamichiei, membro del CEN.

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