NO alla guerra e NO alla NATO

L’intervista a Bruno Steri, Segreteria Nazionale PCI, durante la manifestazione contro la NATO e la guerra in Ucraina, tenutasi sabato 19 marzo a Roma.

Intervento tratto dal video realizzato da Alanews (Ansa): https://www.youtube.com/watch?v=1IaxS…

4 Comments

  1. Diego Bigi

    L’Ucraina, dopo il crollo statale totale dell’URSS, ferma così non poteva restare e non entro nel merito. Nella storia umana, poi, nulla rimane fermo per sempre. In Ucraina nel procedere si è scelta però la strada peggiore, quella che porta alla violenza e quindi alla distruzione di tutti. Si tratta di un percorso, questo, che ha trovato la piena condivisione del battaglione nazista Azov, diventato protagonista della vita sociale ucraina e sostenuto dalle istituzioni statali. Questo percorso è stato anche sostenuto e promosso dalla NATO, tutta protesa contro la Russia, per quanto questa non sia più (purtroppo) un paese con caratteristiche socialiste, ma pienamente capitalista. Quindi come struttura sociale non è un gran che diversa dai paesi che la voglio aggredire, colonizzare, depredare, distruggere.
    In Ucraina, poi, non c’era nessuna necessità di compiere il colpo di Stato con piazza Maidan. Infatti dopo un anno ci sarebbero state le elezioni e questo fatto ha stupito e stupisce un po’ alcuni osservatori. Invece quelli, sponsorizzati dalla Nato e da altri, avevano proprio bisogno di andare al governo con un colpo di Stato, con un agire violento. All’epoca in quella piazza sono state portate con le corriere molte persone dai paesi baltici vicini, come ho appreso a quel tempo da alcune persone ucraine, ben lontane da un sentire a falce e martello, ma a cui sfuggiva il significato di questo succedere. Invece ne avevano bisogno, perché violenta sarebbe poi stata la politica perseguita da quei governi, violenta verso le minoranze del Donbass e russe in generale o altre, ed anche verso le minoranze politiche di opposizione in Ucraina. Poi verso lo Stato russo. (E poi, eventualmente al termine, verso altro). Sto parlando di una violenza fatta soprattutto di uccisioni individuali e di massacri. Ma che cosa vogliono i russi con il loro esercito che combatte in Ucraina? Lascio intenzionalmente aperta la domanda. Questa guerra però deve finire e per farla finire bisogna anche necessariamente comprenderne la cause. Per fare questo ci vuole dialogo, trattativa. E poi Pace, Pace ora e sempre.
    Aggiungo che qui in Europa stiamo tutti vivendo una realtà che è stata determinata dal crollo totale dell’URSS, crollo che è stato fortemente voluto e perseguito. Da chi? Anche qui lascio intenzionalmente aperta la domanda.
    Ho letto una frase attribuita ad Albert Einstein che induce una riflessione: l’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi. Purtroppo sto vedendo che questa trappola noi Homo sapiens ce la siamo già costruita. Bisogna smontarla.
    In molti, anche se ancora decisamente in pochi, ci sentiamo impegnati in questo, pur essendo esclusi dall’accesso televisivo e dalle altre forme della comunicazione. Veramente non pochi, invece, giornalisti e uomini politici, si piegano al collaborazionismo con la Nato e con l’Euromaidan. Alcuni per ottusità, altri per una propria forma mentis, altri ancora (molti) perché imbambolati dalla propaganda di guerra, altri per un vero e proprio scadimento intellettivo, anche se rimasti capaci da un punto di vista tecnico. Altri per una mescolanza di tutto questo. Alle volte la propaganda e l’agire per la guerra per meglio penetrare nella psiche delle persone si impossessano anche della parola Pace, come accaduto recentemente nella manifestazione svoltasi a Firenze o nella diretta del presidente ucraino con il parlamento italiano. E il disastro collettivo procede sempre più spedito.
    Diego Bigi – Parma

  2. Diego Bigi

    Aggiungo.
    Ѐ stato osservato che la ricaduta propagandistica sulle ultime vicende ucraine è stata di 10 a 0 a danno dei russi. Io direi non proprio così, parlerei di 10 a 2. Ѐ possibile che abbiano avuto mancanze che hanno determinato questo notevole divario. Però è quasi sempre il violento che vuole fare guerra e che aggredisce che ha anche la capacità e la potenza di porre all’attenzione delle opinioni pubbliche le sue parole, i suoi concetti e non chi si difende. Poi ci sono anche condizioni oggettive.
    Gli Stati Uniti d’America sono entrati nella seconda guerra mondiale, non così, per giusta e necessaria decisione. Non sarebbero mai stati compresi al loro interno in modo diffuso. Ѐ stata necessaria una preparazione psicologica. I responsabili militari di vari settori si erano recati dal loro presidente per far presente la inadeguatezza delle misure esistenti per la sicurezza delle loro basi. Tra la sorpresa e lo sconcerto non hanno trovato nessun ascolto. Il presidente ha lasciato che succedesse quello che poi è successo a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941, anche questa una data diventata storica. O lì o là sarebbe successo. Ecco allora l’entrata in guerra degli USA con il consenso deciso di tutto il paese.
    Le immagini televisive di guerra (e di propaganda filo Nato) che vediamo sono inevitabili immagini di guerra, di ogni guerra, e non riguardanti in modo specifico l’esercito russo. Quando è stata aggredita l’Iraq, questa sì aggredita, e bombardata Bagdad ad opera di quelli che ora fingono di commuoversi per i civili ucraini, sotto le folcloristiche esplosioni di luci che vedevamo nel cielo di quella città c’era un’umanità che soffriva, piangeva, moriva. Però allora non ho visto nei giornalisti e uomini politici italiani, non al completo ma quasi, nessuna forma di commozione e di partecipazione per la sofferenza umana che oggi invece viene esibita per l’Ucraina. Anzi, ho ben chiaro il ricordo di una loro partecipazione convinta per la guerra di aggressione e che tramite gli strumenti di comunicazione (stavo scrivendo di informazione, ma poi mi sono ritratto) l’hanno trasmessa a catena verso il basso, verso la popolazione. Anzi, in Iraq è successo qualche cosa di peggio, soprattutto nella città di Falluja. I portatori di morte, oggi fintamente e strumentalmente “umanitari”, hanno racchiuso in un isolamento totale quella città affinché nulla potesse trapelare dell’orrore che stava succedendo al suo interno. Volevano evitare testimonianze orali, visive o fotografiche. Ma qualche cosa è ugualmente uscito.
    Nelle recenti vicende di guerra che hanno sconvolto e distrutto la Siria, proprio qui nella mia città un noto personaggio politico di opposizione presente in consiglio comunale ha sollecitato, senza nessun ritegno umano, etico e morale, più intesi bombardamenti statunitensi sulla città di Damasco, ma che grazie all’aiuto russo è riuscita a sopravvivere e a sconfiggere le truppe integraliste islamiche. Di quello che sto dicendo ne esiste traccia scritta su un sito locale. Oggi, complice la primavera che sta arrivando, questo indigesto personaggio ha ripreso a volare, in cerca di fortuna nelle prossime elezioni amministrative cittadine.
    Dimenticavo: le bombe e i missili Nato o statunitensi sono armi intelligenti! L’intelligenza è sempre bella ed è da ammirare. Quante volte abbiamo sentito tutti questo aggettivo, oppure l’espressione “bombardamenti chirurgici” (la chirurgia in medicina è sempre ben apprezzata), per rendere accettabile la distruzione che quelle armi provocavano! Prima del lancio mancava loro solamente un fiocchetto: rosa per le stragi al femminile, azzurro per quelle al maschile, bianco per gli infanticidi, giallo per la distruzione delle infrastrutture pel paese. Il tutto condito da un bel brindisi nella base militare di partenza per il successo festoso della missione di morte e distruzione. Avete mai sentito usare dagli stessi queste espressioni (apparentemente tecniche) per le armi usate dai russi o in loro possesso? Ma come? Quelle sono armi non intelligenti, ma pericolose! Oppure hanno usato le espressioni: missioni di Pace, guerre umanitarie…. Queste parole le abbiamo ascoltate tutti! E un po’ anche credendoci da parte di molti.
    L’Ucraina e il Donbass hanno bisogno di Pace! L’Europa tutta ha bisogno di collaborazione economica e di scambi commerciali tra gli Stati che la compongono e non di sanzioni.
    Spingiamo la Nato fuori dall’Italia!!
    Diego Bigi / Parma

    1. renato toscano

      Pur comprendendo le ragioni della Russia come Stato e superpotenza imperialista aggiungo io, relativamente al progressivo allargamento della NATO, con la sua notoria arroganza che la spinge a diventare un organismo autonominatosi come polizia internazionale, e le nefandezze dei battaglioni ucraini nazisti nel Donbas, trovo totalmente ingiustificata, autolesionista e imperialista l’invasione di quel paese,e assolutamente ridicola la definizione di OPERAZIONE MILITARE SPECIALE.,che rende ben chiaro con chi abbiamo a che fare. I crimini imperialisti commessi dall’occidente negli ultimi decenni, le sanzioni unilaterali imposte a paesi che avevano l’unico torto di difendersi, dalle loro ingerenze aggressive ed ipocrite,vedi Libia, Iraq, Siria,Serbia etc, non giustificano assolutamente l’aggressione imperialista e sciovinista della Russia,poiche’ come minimo criminali quelli, criminale questa. Forse l’unica differenza e’ che quando lo facevano gli USAe Israele nessuno ha mai chiesto sanzioni verso i loro leader e i loro paesi.Molti compagni commettono l’errore topico,l’ennesimo aggiungo io, di schierarsi con Putin, dimenticando non solo che in Russia non esiste piu’ alcuna forma di socialismo, ma addirittura il regime oligarghico, sciovinista e reazionario al potere a Mosca, finanzia ed appoggia tutto il fecciume internazionale di estrema destra, anche qui da noi, come e’ ben noto. Se si puo’ dire che l’Ucraina deve essere denazificata, bisogna riconoscere che tale trattament0 dovrebbe essere riservato alla stessa federazione Russa, basta guardare l’apparato oligarghico, pseudoreligioso del potere russo, dove si guarda con nostalgia al glorioso periodo zarista e agli anni cupi dello stalinismo piu’ becero e piu’ cupo. L’eroismo dela popolazione sovietica nella seconda guerra mondiale e il contributo determinante alla sconfitta nazifascista non dovra’ essere mai dimenticato, ma ho la certezza che se la Germania nazista non avesse invaso l’URSS, il sig. Putin avrebbe avuto solo parole di ammirazione per Hitler. Dovremmo noi comunisti appoggiare tutte le cause dei paesi che hanno la sventura di essere geograficamente vicini alle super potenze, per essere liberi di scegliere il loro destino, e questo vale per Cuba come dovrebbe valere per l’Ucraina, se realmente si vuole un mondo migliore e di pace. Il sig. Putin di fatto sta distruggendo il suo glorioso paese, dice di temere la Nato alle porte di casa, ma e’ proprio lui che di fatto ne sta provocando un super allargamento, poiche’ ora anche altri paesi come Finlandia, Svezia, e di fatto anche Moldavia , che non pensavano prima minimamente di aderirvi, vogliono ora proteggersi , poiche’ presi dalla paura isterica di essere un domani anche loro aggrediti con qualche suggestivo pretesto propagandistico.Portare il mondo alla rovina economica e in molti casi alla fame, per l’avventurismo politico di questo personaggio mediocre e presuntuoso,se non sul baratro della terza guerra mondiale, e’ la conseguenza della cd. operazione militare speciale. Noi comunisti sappiamo bene, quando abbiamo combattuto il troskismo, cosa significa una causa apparentemente giusta, che diviene di fatto con l’avventurismo un regalo al nemico! Gli orrendi crimini di questi giorni, siano veri o siano stati una sceneggiata, vanno messi sul conto di chi ha deciso questa avventura criminale chiamata operazione speciale, e questo non per allegerire le responsabilita’ e le persecuzioni dei nazisti ucraini verso le popolazioni russofone del Donbas, di cui al cinico Putin non importa un fico secco, in quanto le usa come pretesto per coprire i suoi folli sogni imperiali. Di Biden, Trump ,Bush ,Sarkozy e i loro crimini ne sappiamo abbastanza per poterli di nuovo commentare, ma non possono giustificare le nefandezze reazionarie neozariste. Noi comunisti ricordando la seconda guerra mondiale, in funzione antifascista, comunque non disdegnammo di schierarci con i partiti borghesi e i loro accoliti poiche’ il nemico fascista era piu’ pericoloso! , quanto oggi la cricca reazionaria imperialista al potere oggi a Mosca, e anche a Kiev, ma questi almeno non hanno l’arma nucleare! Dove sono ora i cinesi quando qualche decennio fa , chiamavano l’URSS con l’epiteto di socialimperialista? Era l’URSS che contribuiva in qualche modo alle lotte di liberazione nazionale , che con tutti i suoi grandi limiti aveva una classe dirigente responsabile , che fa impallidire il tiranno opportunista , megalomane e trasformista oggi al potere a Mosca.

  3. renato toscano

    A proposito dei massacri efferati di Bucha ,da condannare duramente chiunque li abbia commessi, vi e’ una vera e propria campagna di linciaggio mediatico contro coloro che osano sollevare dubbi o comunque avere opinioni solo leggermente diverse dalla narrazione bellica ufficiale. I Capuozzo, Biloslavo,Orsini ,sono oggetto di derisione da parte dei soliti commentatori seriali, ma a parer mio manca qualcuno che in tv si rivolga a qualche milione di telespettatori , perche’ si accorgano che le argomentazioni di quei commentatori, in appoggio ai politicanti guerrafondai, sono di fatto,oggettivamente il preludio alla terza guerra mondiale! L’ ipocrisia di costoro e’ ancora di piu’ insopportabile, poiche’ nessuno di loro spese a suo tempo una parola di biasimo sui massacri compiuti in Afganistan, Iraq,Siria,Libia, con l’orrendo linciaggio di Gheddafi, di cui nessun procuratore dell’Aja si e’ mai preoccupato di indagare. E che dire poi dell’abbandono del popolo afgano e delle sue donne, di cui a parte le chiacchiere i signori fuggiaschi americani se ne sono fregati, spendendo miliardi di dollari e provocando 1 milione di morti inutilmente dopo l’invasione del 2001 ,hanno lasciato al potere gli stessi che avevano scalzato 20 anni prima. I morti di guerre poco note come quella tra Arabia Saudita e Yemen, come l’invasione degli stessi sauditi nel Bahrein, non contano nulla, secondo il principio occhio non vede, cuore non duole. E poi le sanzioni? e la decisione di non comprare piu’ gas dalla Russia? Perche’ allora rifornirsi di petrolio da quei sauditi, che frustano e lapidano le donne e impiccano gli oppositori o fanno a pezzi i dissidenti nei loro consolati all’estero? Qui non sono piu’ in ballo i diritti umani e la democrazia? Che dire allora dei massacri ai danni dei curdi? E che dire di tutte le attivita’ di sovversione e terrorismo compiute dagli occidentali nel corso delle cd. primavere arabe, in nome di una democrazia, che non si e’ compiuta in nessuno di quei paesi,? E come mai queste primavere non hanno sfiorato i regimi dittatoriali alleati degli USA ed Europa, come Arabia Saudita e Marocco,notoriamente superdemocratici? Tutte queste considerazioni non servono di sicuro alla soluzione del problema Ucraina, ma sono utili a far si’ che bisogna stare piu’ lontano possibile dal baratro della terza guerra mondiale, che sembra quasi cercata da alcuni circoli imperialisti , che spargono benzina sul fuoco, come definireste altrimenti il progressivo e costante aumento degli armamenti all’Ucraina, e la programmazione del viaggio a Taiwan, in questo contesto percoloso, dell’americana Nancy Pelosi, rappresentante del pericoloso rimbambito Biden? Per concludere il putinismo in Italia ,come mentalita’ e’ singolarmente esercitato, sia ben chiaro con i guanti di velluto, proprio dai guerrafondai del politicamente corretto di casa nostra.

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