Giorgio Langella – Dipartimento nazionale Lavoro PCI
L’informazione che subiamo è già traballante, lo vediamo ogni giorni con le notizie dall’Ucraina, la tocchiamo con mano nei titoli dei più grandi giornali italiani, tutti uguali. La percepiamo nei contraddittori nei talk-show nei quali se uno pone dei dubbi o fa domande che non sono nella “linea” del pensiero unico viene tacciato come “nemico” … e con il silenzio sulla mancanza di sicurezza nel e del lavoro.
L’informazione dei maggiori organi sarà ancora più “dalla parte del potere” a fine mese quando sarà emesso l’ordine di estradizione per Julian Assange verso gli USA dove subirà un processo che lo condannerà molto probabilmente a 175 anni di carcere. Dobbiamo essere coscienti che questa persecuzione contro Julian Assange è la dimostrazione che le “grandi democrazie occidentali” (sono da mettere assieme tutte, dagli USA alla Gran Bretagna a tutti i paesi che non hanno mosso un dito in difesa di Assange e, quindi, sono complici) non permettono la verità su quello che hanno fatto nelle guerre da loro provocate.
Il “caso Assange” è un confine oltrepassato il quale ogni possibilità di portare a conoscenza dell’opinione pubblica gli orrori provocati dagli USA e dai suoi alleati verranno coperti e cancellati. E guai chi si azzarderà a contraddire quel pensiero unico che divide il mondo in buoni (l’occidente “democratico”) e cattivi (tutti gli altri).
Buonanotte popolo.
https://www.pressenza.com/it/2022/04/julian-assange-ultimo-atto/