Domenica 28 luglio, in una Firenze illuminata e soprattutto arroventata da un sole cocente, centinaia di peruviani residenti in Italia e aderenti a diverse associazioni, si sono radunati per dar vita ad una manifestazione nazionale dal titolo: “Libertà e restituzione del legittimo Presidente Pedro Castillo”.
Il corteo, colorato da striscioni, bandiere e dai costumi tipici dei popoli originari del Perù, è partito dalla centralissima Piazza Santa Maria Novella, snodandosi nelle vie del centro, per terminare in Piazza Santissima Annunziata.
Fra le delegazioni italiane presenti, la più visibile è stata quella del Partito Comunista Italiano (PCI) e della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) con le loro bandiere.
Sandro Scardigli, del Dipartimento Esteri PCI, ha pronunciato un intervento in Spagnolo durante una sosta del corteo in Piazza San Lorenzo; Elisa De Felice, del Coordinamento Nazionale FGCI è intervenuta a fine corteo, in Piazza Santissima Annunziata.
In entrambi gli interventi la delegazione comunista ha sottolineato che, assieme al legittimo Presidente Pedro Castillo Terrones, è stata arrestata la democrazia. Una “democrazia” limitata, regolata da una Costituzione promulgata negli anni ’90 dalla dittatura di Alberto Fujimori, con una magistratura e un Parlamento controllati da un’oligarchia bianca, reazionaria e collusa con il crimine organizzato.
Si è trattato di un colpo di Stato orchestrato congiuntamente dall’Ambasciata USA di Lima, dalla magistratura e dal Congresso (parlamento, controllato da nostalgici della dittatura fujimorista e da narcotrafficanti).
Da quasi due anni il popolo del Perù sta affrontando coraggiosamente la repressione di forze armate e polizia, che ha causato finora quasi un centinaio di vittime. L’oligarchia bianca non accetta che le classi popolari e i contadini vengano considerati cittadini con diritti sociali e politici. L’esercito peruviano, come quelli di altri paesi latinoamericani, è da sempre il braccio armato di questa minoranza privilegiata e razzista.
Il movimento popolare del paese sudamericano è unito nel chiedere la liberazione del legittimo Presidente Pedro Castillo, le dimissioni di Dina Boluarte, lo scioglimento del arlamento e nuove Elezioni, l’elezione a suffragio universale di un’assemblea costituente, la liberazione dei detenuti politici. Il Partito Comunista Italiano sostiene il popolo del Perù in queste rivendicazioni, così come nella lotta contro la privatizzazione dell’acqua e per la difesa e riappropriazione da parte dei popoli nativi delle risorse naturali, l’espulsione delle truppe e dei consiglieri militari USA.
Gli interventi del PCI e della FGCI sono stati fortemente applauditi e alcuni peruviani si sono avvicinati ai compagni Scardigli e De Felice per stringere loro la mano. Non è la prima volta che il nostro Partito e la nostra Federazione Giovanile partecipano a manifestazioni e iniziative dei peruviani residenti in Italia, nel rispetto della reciproca indipendenza ma accomunati dalla comune aspirazione alla liberazione dei popoli sfruttati dall’imperialismo USA.