19 settembre 2024
Ieri è stato approvato dalla Camera dei deputati il DDL 1660 con 162 voti favorevoli, 3 astenuti, 91 contrari e numerose assenze anche tra i banchi dell’opposizione.
Il DDL 1660, che ha come titolo “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA PUBBLICA, DI TUTELA DEL PERSONALE IN SERVIZIO, NONCHÉ DI VITTIME DELL’USURA E DI ORDINAMENTO PENITENZIARIO”, non garantisce maggiore sicurezza, tutt’altro. Esso è parte del processo di criminalizzazione del dissenso, di limitazione degli spazi e delle forme delle manifestazioni democratiche e sostanzia la deriva autoritaria da tempo in atto.
Riprendiamo i principali articoli del DDL 1660 approvato così come riportati nel sito “osservatoriorepressione.info”.
“Art. 1 – Introduce i nuovi reati, puniti con pene fino a 6 anni, di detenzione e/o diffusione di materiale inerente la preparazione o l’uso di armi e sostanze pericolose utilizzabili per non meglio precisate finalità di terrorismo, anche internazionale.
Art. 7 – Prevede la revoca della cittadinanza italiana, entro 10 anni dalla sentenza definitiva, contro il cittadino condannato per terrorismo o eversione.
Art. 8 – Introduce nel codice penale il nuovo art. 634 bis, che punisce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui con la pena da 2 a 7 anni di reclusione sia per l’occupante sia per chi coopera con esso. La norma si aggiunge a quella prevista dall’art. 633 c.p., che punisce la occupazione abusiva di immobile, con la reclusione da 2 a 4 anni. Inoltre, viene introdotto nel codice di procedura penale il nuovo art. 321 bis, che dà alla polizia il potere di sgomberare immediatamente l’immobile occupato.
Art. 10 – Introduce il potere del questore di disporre contro il cittadino l’allontanamento da una determinata area urbana fino a 48 ore. Si può quindi immaginare l’uso che ne verrà fatto prima di manifestazioni e cortei sindacali e politici. Allarga i casi di emanazione del DASPO urbano fino a prevedere il DASPO giudiziario, disposto dal giudice quale condizione per la concessione della sospensione condizionale della pena.
Art. 11 – Ripristina la sanzione penale e non più amministrativa per il reato di blocco stradale. Introduce l’aggravamento della pena da 6 mesi a 2 anni a carico di coloro che effettuano un blocco stradale o ferroviario con il proprio corpo e con più persone riunite. E’ il manganello giudiziario per farla finita con scioperi operai e manifestazioni non autorizzate.
Art. 12 e 13 – Sono norme mirate contro i Rom. Il primo abolisce l’obbligo per il giudice di rinviare la pena se la condannata è incinta o madre di un bimbo di età inferiore ad un anno, sicché madre e figlio potranno finire in carcere a discrezione del magistrato. Il secondo punisce, con pene aggravate, non solo chi organizza l’accattonaggio, ma anche chi induca terzi a farlo.
Art. 14 – Introduce l’aumento di un terzo della pena prevista per i reati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale (già prevista da 6 mesi a 5 anni), se il fatto è commesso contro un ufficiale o agente di polizia, vietando al giudice di considerare prevalenti le circostanze attenuanti rispetto a tale nuova aggravante.
Art. 15 – Prevede che si proceda d’ufficio – e non più su querela di parte – nel caso di lesioni personali lievi o lievissime a danno di ufficiali o agenti di polizia in servizio, punite con pena da 2 a 5 anni.
Art. 20 – Autorizza ufficiali e agenti di polizia a portare armi senza licenza, anche quando non sono in servizio.
Queste tre norme corazzano e scudano l’azione violenta in servizio e l’eventuale uso di armi fuori servizio da parte di 300.000 ufficiali e agenti di polizia (provenienti da Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia Locale) contro i cittadini.
Art. 18 e Art. 25 – L’art. 18 introduce: a) la nuova aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi (art. 415 c.p., che prevede una pena fino 5 anni), se viene commesso all’interno di un carcere dai detenuti o anche mediante comunicazioni dirette a persone detenute; b) il nuovo art. 415 bis c.p., che punisce con la reclusione fino ad 8 anni “chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, promuova, organizzi o diriga una sommossa con atti di violenza o minaccia, di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini o con tentativi di evasione, commessi congiuntamente da tre o più persone”. Le pene possono essere aumentate, in determinati casi (lesioni personali, uso di armi, ecc.) fino a 20 anni. L’art. 25 completa le suddette norme con la previsione dell’esclusione dei detenuti istigatori o ribelli (anche passivi!) dai benefici penitenziari, equiparandoli a mafiosi e terroristi.
Art. 19 – Applica quanto previsto dall’art. 18 per i detenuti in carcere contro i migranti ristretti nei CPR, confermandone la natura carceraria.
Questa normativa annulla qualsiasi diritto dei detenuti e li annichilisce ad esseri senza dignità, sottoposti all’imperio e arbitrio assoluti e al ricatto permanente del personale penitenziario.
Art. 23 – Il governo Renzi aveva già concesso, con il decreto-legge n.7/2015, ai funzionari e agenti dei servizi segreti, infiltrati in associazioni terroristiche o eversive, l’immunità penale nel caso di compimento di reati associativi per finalità di terrorismo. La norma, che era transitoria e più volte prorogata, diventa ora permanente e prevede l’estensione dell’immunità penale per la direzione ed organizzazione di associazioni terroristiche, anche internazionali, ed eversive dell’ordine democratico, nonché nel caso di fabbricazione o detenzione di ordigni o di materiale con finalità di terrorismo. Si passa così dalla figura dell’agente infiltrato a quella dell’agente provocatore, o – peggio ancora – dell’organizzatore di attentati e stragi.
Inoltre parifica la cannabis light a quella non light, vietando quindi la coltivazione e il commercio di infiorescenze anche di cannabis con thc inferiore allo 0.2 per cento. Una possibilità che avrebbe gravissime ricadute su tutte le imprese del settore.”
Sull’onda di un senso di insicurezza che è anche il prodotto della propria narrazione, la destra al governo non dà risposte sul terreno della prevenzione, non mette in campo più risorse ma si limita ad alzare il livello della repressione all’insegna di “legge e ordine”.
Il DDL in questione approverà a breve al Senato della Repubblica, occorre mobilitarci per contrastarlo.
E l’opposizione dov’era?
Mi spiego: alla Camera ci sono 400 deputati, 241 della maggioranza e 159 della cosiddetta opposizione.
Presenti 256, i voti a favore sono stati 162, ovvero il *67 %* della maggioranza (ammesso che i voti a favore venissero tutti da lì), mentre i contrari sono stati 91, cioè il *57 %* dei voti dell’opposizione.
Ora, è vero che, anche se l’opposizione avesse votato compattamente in massa “no”, il decreto sarebbe comunque passato 162 a 159, ma c@##o, almeno fai vedere che ci provi.
Invece la presenza in aula era ancora minore di quella dei fascisti.
I tre che si sono astenuti, poi, bisognerebbe andarli a cercare per chiedergli chi li paga.
Peccato che la sinistra sia stata uccisa da Prodi, che ha venduto anche il nostro culo, perché adesso sarebbe stata utile per contrastare questo governo palesemente fascista, con i busti di mussolini ostentati da istituzioni che ci dovrebbero difendere dalle dittature. Non vedo alcuna speranza di democrazia. Mi vergogno di essere parte di un popolo imbecille, individualista e corrotto.
Ma grazie per offrire l’opportunità di esprimere il parere di tutti!
La situazione dei diritti ormai in Italia è paragonabile a quella dei paesi del terzo mondo,o peggio è simile al Cile di Pinochet o l’Argentina di Videla.
Che fare ?… Diceva qualcuno.
La mancanza di associativismo,di incontrarsi e la stanchezza anche di molti italiani è stato il fallimento totale di una sinistra,che ha inserito nel proprio interno elementi geneticamente modificati. È tardi?… Si può fare qualcosa?… l’ impotenza che pervade molti,l’immobilità del pensiero. Insomma il sonno della ragione.
Spero in una rinascita della sinistra,quella vera scevra da ogni condizionamento del passato,con i suoi errori, ma anche molti pregi, come quello di essere stato uno dei partiti più importanti nella costruzione di questo paese.