Tre notizie Ansa.
“Esplode un deposito abusivo di fuochi d’artificio, tre morti a Ercolano. Le vittime sono un 18enne e due gemelle di 26 anni al loro primo giorno di lavoro”.
“Incidente sul lavoro, muore travolto da una gru a Torino. Schiacciato mentre stava eseguendo dei lavori di realizzazione della struttura per contenere una nuova vasca di pompaggio”.
“Un ragazzo di 22 anni, Khan Hasan, originario del Bangladesh, è morto ieri pomeriggio a Parma investito da un treno mentre tornava a casa dal lavoro. Lo segnala il sindacato Adl Cobas sottolineando che il giovane, impiegato in una cooperativa in appalto a un magazzino, aveva appena finito un turno di lavoro di dieci ore”.
Questi sono gli ennesimi omicidi sul lavoro che avvengono senza che il governo e il parlamento facciano niente. Con l’indifferenza (non interessa se voluta o per inadempienza il risultato è lo stesso) hanno reso il lavoro sempre più precario, nero, abusivo, povero, insicuro, senza fine (la pensione è un miraggio e, se si concretizza, quasi sempre l’assegno percepito non permette di vivere decorosamente).
Lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori è diventato “normale” e, mentre si tagliano i finanziamenti ai servizi pubblici e per la sicurezza sul lavoro, si spendono decine di miliardi ogni anno per le armi e le guerre, rendendo povera la vita e ricca la morte. Questa è la politica di chi ci governa da decenni.
Chi gira lo sguardo altrove, chi non vuole affrontare la questione della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro se non con parole di circostanza e palliativi come la “patente a crediti”, chi ritiene che, gli “omicidi sul lavoro” siano un prezzo accettabile per la “crescita” del Paese (ossia dei profitti dei “padroni”), è complice di una strage.
Dall’inizio dell’anno a oggi sono 928 i morti per infortunio nei luoghi di lavoro (l’anno scorso, alla stessa data, erano 880) e 1334 considerando i decessi in itinere. Questi dati sono forniti da Carlo Soricelli dell’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro e comprendono anche chi lavora in nero o non è assicurato INAIL.
Una vera e propria ecatombe. La peggiore da quando, il 1° gennaio 2008, è stato aperto l’Osservatorio.
Il 29 novembre lo sciopero generale è anche per questo. Ed è necessario partecipare e lottare per cambiare un sistema che è, in tutta evidenza, spaventoso e inaccettabile.