Messaggio del PCI al XIX incontro europeo di solidarietà con Cuba

Il Partito Comunista Italiano invia il suo saluto fraterno e solidale al XIX Incontro Europeo di Solidarietà con Cuba.

L’ingerenza sempre più intollerabile degli Stati Uniti nei confronti di Cuba ha raggiunto livelli ormai inaccettabili. Il “bloqueo”, attivo da più di 60 anni, che punta a rendere complicato l’acquisto di beni di varia natura (anche di prima necessità) per gli abitanti dell’Isola, ha continuato ad essere sostenuto da tutte le Amministrazioni nordamericane, con quella di Trump che ha varato oltre 200 norme per rafforzarne l’effetto, e quella di Joe Biden che le ha confermate tutte. L’obiettivo di queste politiche è chiaro: creare malcontento, destabilizzare il Paese e indebolirne l’immagine; poco importa se questo vuol dire impoverire milioni di persone. Ma non è tutto qui, dato che sono ormai chiari e palesi i tentativi di creare dal nulla dissidenti e oppositori a Cuba, con generosi finanziamenti da parte degli USA (cosa gravissima: cosa penseremmo se lo facessero in Italia o in un Paese cosiddetto “amico?), che organizzano parallelamente eventi di protesta contro Cuba, soprattutto in Florida, sponsorizzando campagne che invitano a scendere in strada per protestare violentemente, cercando dunque di rovesciare il governo cubano.

Dalla fine del secolo scorso è iniziata in America Latina una fase di presa di coscienza e di lotta sociale e politica, che ha portato alla vittoria elettorale coalizioni e partiti di sinistra e progressisti che, con gradi diversi di radicalità, si sono posti l’obiettivo di liberare i loro paesi e tutta l’America Centrale e Meridionale dal ruolo di “cortile di casa” dell’economia e della politica USA.

Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’esperienza e l’esempio della Cuba rivoluzionaria e socialista. Le generazioni di militanti che nei decenni hanno resistito ai regimi dittatoriali sostenuti dagli USA, ad arresti, torture e sparizioni forzate, hanno avuto da Cuba non solo un esempio ma un aiuto politico e concreto.

L’Avana ha inviato e continua ad inviare i propri medici e paramedici nei luoghi più sperduti del Centro e Sud America (oltre che in ogni parte del Terzo Mondo e non solo). Quelle popolazioni sono state curate gratuitamente per la prima volta in vita loro. Prima in molti non avevano mai visto un dottore, tranne chi era riuscito a pagarselo.

Cuba ha fatto e fa studiare gratuitamente migliaia di medici dei vari Paesi del Terzo Mondo, a condizione che, appena laureati, questi si rechino nei luoghi della loro patria dove più c’è bisogno.

Tutto ciò rappresenta il miglior biglietto da visita per Cuba e la sua rivoluzione socialista. È difficile che la propaganda delle oligarchie e degli USA, che dipinge Cuba come una dittatura mostruosa, possa far presa su chi ha visto salvare la vita propria o quella dei propri figli dai competenti e umani medici cubani. Eppure continua e monta sempre più la spudorata campagna di menzogne non soltanto degli Stati Uniti e delle oligarchie latinoamericane, ma anche dell’Unione Europea e degli Stati che ne fanno parte.

Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Nazioni che hanno commerciato e sostenuto Paesi i cui governi davvero torturavano gli oppositori e li facevano sparire nel nulla, accusano il governo cubano. Ma a Cuba nessuno scompare e nessuno viene ucciso per motivi politici. Queste cose vi succedevano prima del 1959, quando il dittatore Batista ridusse l’Isola ad un gigantesco casinò, luogo di vacanza per boss mafiosi e uomini d’affari nordamericani.

Per la destra, i “popolari” e purtroppo anche per molti deputati “socialisti” e “progressisti” europei ridurre i lavoratori in “schiavitù” significa, ad esempio, che i medici cubani che prestano servizio all’estero per solidarietà non guadagnino quanto i loro colleghi occidentali. È vero, perché la maggior parte degli introiti pagati dai governi per il loro servizio vengono utilizzati per finanziare la Sanità Pubblica, cioè per la salute dei cittadini di Cuba.

Sottoposta da più di sessant’anni ad un asfissiante blocco economico e commerciale, imposto dagli USA ma attuato anche da molti paesi sudditi, Cuba riesce ad aiutare tutti i diseredati del mondo con il poco che ha. Figuriamoci cosa riuscirebbe a fare senza blocco.

Il PCI chiede a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore la sovranità e la libertà dei popoli di appoggiare concretamente la lotta che Cuba sta portando avanti da decenni. Chiede che venga cancellato l’embargo imposto dagli Stati Uniti così come deliberato dall’ONU con voto praticamente unanime e che Cuba venga cancellata dalla lista USA dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. È intollerabile considerare l’Isola rivoluzionaria, un Paese che si dimostra sempre solidale con tutti i popoli del mondo (e la mobilitazione del personale medico cubano anche in Italia durante la pandemia, così come l’invio di centinaia di medici e paramedici a sostegno della Sanità calabrese, ne sono dimostrazione), una dittatura mentre USA, NATO, Unione Europea che promuovono guerre, invadono paesi sovrani, bombardano popolazioni civili, le strangolano con sanzioni e blocchi economici, siano definite “democrazie”.

Il Popolo cubano ancora oggi, con dignità e orgoglio, difende la propria indipendenza negli ideali del Socialismo: un patriottismo puro e autentico che soltanto i comunisti possono ispirare.

I lavoratori e i diseredati del mondo hanno bisogno della Rivoluzione Cubana!

La lotta a sostegno di Cuba Socialista continua, il PCI è al suo fianco!

PCI – Dipartimento Esteri

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