Il patto governo Stellantis

Si è svolto, ieri, a Roma, l’incontro fra il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e Jean Philippe Imparato, top manager di Stellantis.

Alla base dell’incontro, vi era la discussione di un piano industriale per i prossimi anni, da parte dell’impresa.

In tal senso, dal prossimo anno, il “Piano Italia” presentato, ieri, da Stellantis, prevede 2 miliardi di investimenti nel 2025 e 6 miliardi di euro di acquisti garantiti alla filiera dei fornitori italiani.

Nel 2025, Stellantis conta di confermare le 500 mila vetture prodotte quest’anno, prevedendo di salire a quota 750 mila, nell’anno successivo.

Una nuova piattaforma a Pomigliano, prevede la produzione di due nuove vetture compatte.

Nel dettaglio, a Pomigliano, dal 2028, verrà esteso il presidio della produzione della Panda, fino al 2030.

A Mirafiori, sarà basata la produzione della 500 ibrida e della nuova generazione della 500 elettrica.

Torino sarà, dal 1° gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis ed il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo.

A Cassino, dal 2025, sarà prodotta la nuova Alfa Romeo Stelvio e, dal 2026, la nuova Alfa Romeo Giulia.

A Melfi, verrà lanciata la produzione di 7 nuovi modelli, di cui, dal 2025, della nuova Ds.n.8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova Ds7, tutte elettriche.

Il giudizio delle organizzazioni sindacali dei lavoratori è che l’orizzonte resta nebuloso, perché Stellantis ha confermato ciò che già si sapeva, per cui il 2025, sarà un anno molto problematico per i lavoratori di Mirafiori e dell’indotto auto Torinese.

Per noi comunisti, si tratta di una semplice presa d’atto, da parte del Governo, della volontà dell’impresa, e di accompagnarne le realizzazioni.

Cos’altro c’era da attendersi, d’altronde, in un sistema capitalistico oligopolistico di tipo imperialista, in cui i monopoli la fanno da padroni??!!

Sarà, come sempre, lo sviluppo della lotta di classe, a determinare, anche in merito a Stellantis, il suo futuro e quello dei lavoratori e lavoratrici che ne sono l’ossatura portante.

Dario Ortolano
PCI Torino

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