La resa dello Stato (a Musk)

In questi giorni si possono leggere articoli su un possibile accordo, per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink, tra il governo italiano e SpaceX di Elon Musk (al quale, com’è noto verranno assegnati importanti incarichi istituzionali da parte del presidente Donald Trump). La notizia è stata smentita dalla presidenza del consiglio che ha diffuso una nota secondo la quale non sono stati firmati contratti né conclusi accordi.

La notizia è, quindi, infondata? Non sembra dal momento che si è parlato anche di quanto costerebbe allo Stato l’uso del sistema Starlink (1,5 miliardi di euro) e che in una nota di Palazzo Chigi si afferma che “Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati.” (fonte Ilsole24ore.it – 6 gennaio 2025).

La questione evidenzia qualcosa che può essere molto grave e pericoloso. Innanzitutto e per l’ennesima volta, implicitamente, si dichiara la volontà di rinunciare al ruolo che dovrebbe avere lo Stato consegnando (a Musk o altri) un settore strategico di primaria importanza, com’è quello della gestione e del controllo della comunicazione di dati e informazioni sensibili, a multinazionali private. In definitiva si vuole far passare questa cessione di sovranità ai privati come qualcosa di normale.

Siamo di fronte a un ulteriore sgretolamento dello Stato democratico come lo conosciamo e alla sua sostituzione con corporazioni che non sono controllabili dai popoli ma rispondono a consigli di amministrazione e a padroni eletti da nessuno e nominati da sé stessi.

Una situazione drammatica che deve essere contrastata e combattuta promuovendo un grande movimento unitario sociale e politico che si ponga come obiettivo la riconquista del ruolo determinante dello Stato in tutti i settori strategici compresi quelli tecnologici e della ricerca. È necessario quanto prima opporsi a un sistema che sta scivolando verso un nuovo “feudalesimo” dove la sovranità non appartiene al popolo e chi governa non lo fa con il controllo democratico dello stesso ma comanda in quanto detiene immense ricchezze che gli permettono di “avere a libro paga” tutto quello che è utile per il proprio profitto individuale.

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