Nella Giornata della Memoria, è bene tenere presente alcuni fatti che stanno succedendo attorno a noi e della gravità dei quali, forse, non riusciamo a rendercene conto appieno. Esiste, oggi, un revisionismo strisciante che avvolge la Storia in una nebbia di ignoranza e di confusione. Così il ritorno, in Europa, di forme di fascismo e nazismo che si pensavano essere definitivamente sconfitte e distrutte con la Seconda guerra mondiale, viene incentivato grazie agli opportunismi politici, alle connivenze e alle convenienze internazionali che producono volute cecità, alleanze, patti indecenti.
Ne sono esempio le guerre e le devastazioni frutto delle politiche imperialiste di una parte del mondo. Ne sono esempio le discriminazioni e l’odio verso chi fugge da guerre e fame che i paesi più ricchi hanno provocato nelle zone più povere del mondo. Ne sono esempio le sperequazioni intollerabili tra chi è ricco e chi è sempre più povero. Ne sono esempio gli atti di razzismo e di xenofobia ormai all’ordine del giorno. Ne è esempio il massacro sistematico del popolo palestinese da parte del governo sionista israeliano. Ne è esempio l’equiparazione antistorica fatta dalla UE tra nazismo e comunismo. Ne è esempio il vietare i simboli sovietici, quelli dell’armata rossa sovietica che, proprio il 27 gennaio del 1945 entrarono ad Auschwitz liberando i prigionieri superstiti. Ne è esempio la volontà di riscrivere la storia e di dimenticare che furono anche i comunisti a liberare l’Europa dal nazifascismo.
Noi non vogliamo dimenticare perché il sonno della memoria fa nascere mostri. Gli stessi che hanno generato fascismo e nazismo. Dobbiamo ricordarci di non dimenticare. Lo si deve fare scegliendo da che parte stare come ha scelto, mettendo in gioco la propria vita, chi ha deciso di combattere la barbarie nazifascista nelle montagne, nelle fabbriche, nelle città del nostro paese.
E si devono ricordare tutti i perseguitati dal nazifascismo. Gli ebrei e il popolo romaní, i serbi considerati inferiori e, quindi, da rendere schiavi, i perseguitati perché comunisti, socialisti o semplicemente antifascisti, i testimoni di Geova, gli omosessuali…
Di fronte a quel pensiero unico che vorrebbe cancellare la storia, bisogna vigilare ed essere partigiani perché essere “neutrali” significa essere ciechi di fronte al pericolo del nazifascismo che avanza in Europa.
Un pericolo concreto al quale non si può restare “indifferenti” perché come diceva Gramsci, “l’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita”. E contribuisce a favorire la rinascita di tentazioni autoritarie.
Ora e sempre Resistenza!