Nella scorsa notte “alcuni ignoti”, producendo danni all’infisso e compiendo atti vandalici, si sono introdotti nella sede del Partito Comunista Italiano di Gubbio, dove è anche ubicata la scuola “Luigi Radicchi” da anni nota alla cittadinanza per l’attività gratuita di accoglienza e supporto alle persone più deboli e bisognose.
Siamo costretti ad utilizzare il termine “ignoti” in assenza di riscontri precisi sulla paternità del gesto, anche se ci riserviamo qualche dubbio, visto la destinazione della struttura e il suo pressoché inesistente contenuto in termine di valore materiale. La particolare connotazione del sito e soprattutto la funzionalità che ha prodotto e produce nelle sensibilità locali, ci “autorizza” a ritenere che tale atto, non possa essere ricondotto ad esclusive matrici di furto o vandalismo, ma sia da annoverare tra quelli a “fondo politico”, del tipo già occorso ultimamente in altri luoghi e situazioni.
Ribadiamo il termine “Ignoti” ma con totale libertà e fermezza, ci permettiamo etichettare quanto accaduto e gli autori del gesto, con un titolo di Mario Monicelli: “l’audax colpo dei Soliti Ignoti”.
L’accostamento però, con una differenza sostanziale: “quei quattro poveri morti di fame” del film, per le limitate capacità e soprattutto senza prospettive, per essere quegli anni il prodotto di un “ventennio nero” in tutti i sensi, pur nella disonestà e a fronte di azioni deprecabili, hanno suscitato la comune simpatia.
“I nostri eroi”, dimostrando ancora meno capacità, consapevoli però di vedere “bruciare” la poca credibilità e competenza, ogni qual volta sottoposti alla “pubblica illuminazione”, rischio questo, tipico della visione di futuro simile a talpe; mentre lavorano per ristabilire il loro sotterraneo habitat naturale, di tanto tanto vengono alla luce con questo tipo di spot auto referenziale, di perentoria e marziale affermazione di potere.
Il Partito Comunista Italiano, a Gubbio e ovunque, opera alla luce del sole e come in questa sede, senza sbarre alle porte. A chiunque, da sempre e liberamente, è consentito confrontarsi ed anche dissentire con la nostra visione di Società. Tutto questo nel totale rispetto umano, delle idee e delle appartenenze.
La scuola Luigi Radicchi è aperta a tutti: non ha classi, non da voti, non ha pregiudizi e non chiede tessere di iscrizione. Al contrario fornisce accoglienza, supporto, aiuto per l’apprendimento della nostra lingua e nello svolgimento di adempimenti amministrativi, sostegno materiale di tipo alimentare ed indumenti.
Non pratichiamo attività fisiche, come la marcia o il passo dell’oca, ma di certo, la Resistenza consolidata, con la storia vissuta e con il contributo fornito alla costruzione di questo Paese libero. Tutto questo non sarà fiaccato da qualche “bravata notturna”.
Continueremo ad esserci come e più di prima!
Partito Comunista Italiano
Federazione Umbria