Incontro con il deputato Gerardo Hernández Nordelo, eroe della repubblica di Cuba

Mercoledì 25 giugno, l’Ambasciata di Cuba e l’Associazione Italia-Cuba hanno presieduto, presso l’Università degli Studi Roma Tre, l’incontro con Gerardo Hernández Nordelo, uno de “Los Cinco”, eroi della Repubblica di Cuba, oggi deputato dell’Assemblea del Potere Popolare di Cuba e Coordinatore Nazionale dei Comitati di Difesa della Rivoluzione. Erano presenti l’ambasciatrice di Cuba, Mirta Granda Averhoff, e il presidente dell’Associazione Italia-Cuba, Marco Papacci.

Tra gli invitati, rappresentanti di diverse ambasciate, organizzazioni politiche, associazioni e numerosi cittadini e cittadine amici di Cuba, tra cui molti giovani studenti.

Per il nostro Partito era presente la compagna Cristina Cirillo, presidente del Comitato Centrale.

Grazie alla presenza dell’eroe cubano, l’evento è stato l’occasione per ringraziare, per la loro solidarietà, le compagne e i compagni che in Italia, nel corso degli anni, hanno sostenuto le lotte dei cinque compagni cubani sequestrati e detenuti, senza alcuna prova, per oltre 15 anni nelle carceri statunitensi, con l’accusa di essere agenti dei servizi de L’Avana.

In questo spirito, a inizio evento, l’ambasciatrice Mirta Averhoff ha consegnato la “Medaglia dell’Amicizia” a Lanfranco Lancione, di Teramo, un cittadino italiano attivo dal 2004 in progetti sociali a supporto del popolo cubano (Associazione SocialCuba, collaborazione tra Cuba e FILT-CGIL, ecc.).

Ha quindi preso la parola Gerardo Hernández Nordelo, che ha raccontato la sua esperienza: negli anni ’60 del secolo scorso, il popolo cubano ha subito e combattuto gli attacchi terroristici di USA e CIA, pianificati a Miami, che hanno causato oltre tremila vittime, un aereo esploso, bombe piazzate negli hotel per scoraggiare il turismo a Cuba (a riguardo, è stato ricordato Fabio Di Celmo, giovane italiano vittima di una di queste esplosioni).

In questo contesto, negli anni ’90, “Los Cinco” furono inviati da Cuba negli Stati Uniti per proteggere l’isola da azioni terroristiche lì pianificate. Non erano spie, come invece furono considerati e per cui furono processati. Gerardo fu condannato a due ergastoli più 15 anni; ma, in assenza di prove, e grazie alla solidarietà internazionale, dopo una lunga prigionia fu liberato, assieme agli altri. Tutti e cinque ringraziano i popoli che li hanno sostenuti, credendo nella loro innocenza.

Il principale insegnamento che Gerardo ha riferito di aver tratto dalla sua dura esperienza è la forza dell’unità: solo grazie all’unità nella solidarietà oggi tutti loro sono tornati a Cuba per servire la Rivoluzione, che è sempre stato il loro primo obiettivo.

Un altro insegnamento condiviso da Gerardo è che “una lotta giusta non perde” – e così è stato – e infine che “ci si deve sempre guardare dalla manipolazione e dalla disinformazione” prodotte dal sistema capitalistico.

Ha infine sollecitato tutte e tutti a non dimenticare il “bloqueo”, che continua a rendere difficile la vita sull’isola, a causa della cronica mancanza di rifornimenti imposta dall’embargo (primi fra tutti, i presìdi medici e chirurgici).

L’evento si è concluso con la consegna a Gerardo di una targa, da parte di una rappresentanza di cittadine e cittadini cubani, in segno di riconoscimento e gratitudine per il servizio reso da “Los Cinco” alla Rivoluzione. Ha ben rappresentato lo spirito dell’iniziativa la citazione, ricordata dall’ambasciatrice Mirta Averhoff, di una frase dell’eroe cubano José Martí: “Chi si alza oggi per Cuba, si alza per tutti i tempi…”

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