PCI: assemblea “Stop al genocidio” a Roma

La scorsa domenica, 14 settembre, abbiamo partecipato all’assemblea nazionale “Stop al genocidio” che si è tenuta al Nuovo Cinema Acquila a Roma dove ci siamo focalizzati sul tema dei diritti umani a Gaza che è estremamente complesso e delicato e riguarda le questioni relative alla sicurezza e alla dignità delle persone che vivono in quella regione dove i diritti umani a Gaza sono costantemente violati. Non c’è libertà di movimento.

Le persone a Gaza sono veicolate nei loro spostamenti a causa dei blocchi imposti da Israele. Il diritto alla salute non esiste, la sanità a Gaza è totalmente compromessa dal blocco e dalla scarsità delle risorse ieri e dalla distruzione di ospedali e centri sanitari oggi, mancano i beni necessari per curare le persone. Gli ospedali sono nei conflitti zone protette e neutrali, non devono essere attaccate e devono essere rispettate. Attaccarli rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario come sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1949; non è cosa di oggi. Rappresentano luogo di pace ed è un crimine di guerra attaccarli e distruggerli. Non esiste più il diritto all’educazione, le restrizioni imposte producono solo povertà e fame questo viene usato come strumento di guerra; non entrano generi di prima necessità e cecchini infami sparano sulla folla in cerca di cibo. I diritti delle donne e delle minoranze sono calpestati, affrontando tutti i giorni discriminazioni, soprusi, e continue violenze. Non c’è possibilità di accedere ad una giustizia equa e imparziale.

In generale la situazione a Gaza richiede una risoluzione politica che rispetti i diritti di questo popolo e che possa portare a una pace duratura. La soluzione deve essere intrapresa a tutti i costi perché la sofferenza della popolazione rimane una delle problematiche umanitarie più urgenti al mondo.

Il Partito Comunista Italiano ha avuto ed ha una lunga storia di sostegno alla causa palestinese che rispecchia le posizioni internazionaliste e di solidarietà con i popoli oppressi. Il rapporto tra il PCI e il popolo palestinese è legato a una visione di lotta contro l’imperialismo, la colonizzazione e l’occupazione. La situazione in Palestina oggi è estremamente compromessa e le risposte devono tenere conto di diversi fattori: politici, storici, sociali ed economiche.

Come partito proponiamo azioni che si possono intraprendere  per cercare di contribuire   positivamente alla causa palestinese: sostenere la creazione di uno Stato palestinese indipendente e sovrano, esercitare pressioni internazionali, spingere verso il  riconoscimento ufficiale della Palestina come stato da parte dei vari paesi, adottare forti politiche di boicottaggio appoggiando movimenti come BDS (boicottaggio, disinvestimenti, sanzioni), sostenere gli aiuti umanitari, promuovere la solidarietà sociale, organizzare campagne di sensibilizzazione che spieghino le reali condizioni della popolazione palestinese evitando semplificazioni e distorsioni, sostenere la pace attraverso l’educazione nelle scuole, cioè includere nelle piattaforme educative e nelle scuole un’educazione alla pace e alla convivenza tra popoli per contrastare l’odio e la violenza; sensibilizzare le nuove generazioni sui diritti umani e la giustizia sociale; sostenere i diritti dei rifugiati; dialogare con i Paesi confinanti; proporre leggi anti-discriminazione, comunità ed advocacy locale lavorando per integrare la comunità, garantendo visibilità politica sociale ed economica; unire le forze con altri movimenti di pace (motivo per cui abbiamo partecipato anche all’assemblea del 14 settembre); incentivare la cooperazione economica, attuare politiche di giustizia sociale interna promuovendo all’interno del Paese una politica di giustizia sociale che si rifaccia ai principi di equità, diritti umani e autodeterminazione.

Ieri il ministro israeliano della Difesa, Katz sui social scriveva: “Gaza City brucia. Non ci fermeremo fino al completamento della missione, per completamento della missione significa ammazzare centinaia e centinaia di esseri umani.”

L’operazione militare israeliana a Gaza porta l’intero Medio Oriente sull’orlo di una nuova fase di caos; basta!

Alle ore 22 del 16 settembre, dopo questi attacchi sono morte 107 persone ed il numero è destinato a salire. L’ONU solo ieri, dopo un lungo e vergognoso torpore parla di genocidio in linea con tanti e tanti esseri ripugnanti che si esprimono solo ora dopo la morte di migliaia e migliaia di persone.

Noi siamo per la Resistenza, con la Resistenza ed ancora solo nella Resistenza.

La Resistenza italiana fu una lotta dura contro un nemico, il nazifascismo; lo abbiamo fatto una volta, possiamo farlo ancora, perché il POPOLO PALESTINESE HA DIRITTO ALLA VITA e perché sotto questo cielo c’è un antico sistema per un mondo futuro.

Con la Global Sumud Flotilla, con il popolo Palestinese… il PCI c’è, c’è sempre stato!

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