Incontro sul lavoro al Circolo ARCI Mario Pettinà [VIA PECORI GIRALDI 13 – 36015 Schio (VI)] “Riprendiamoci i diritti e gli strumenti del lavoro”. Ospiti Raffaele Cataldi, Operaio dell’Ilva Di Taranto che ha scritto il libro Malesangue e Pierpaolo Capovilla attore e cantante frontman del Teatro degli Orrori.
L’incontro si è svolto nel cortile del Circolo sotto una pergola di vite. Introduce la serata Renzo Pietribiasi con una piccola presentazione dei relatori e del significato politico dell’iniziativa.
Comincia Pierpaolo Capovilla che con pathos teatrale legge alcuni brani del libro. L’enfasi della lettura di Pierpaolo dà uno spessore e una drammaticità ai fatti raccontati che fa venire i brividi. Sotto le sue parole scorrono le drammatiche vicende intercorse all’Ilva come fossero trame di un film dell’orrore trasmesso in uno schermo immaginario davanti a noi.
Prosegue l’incontro Raffaele Cataldi che ci racconta alcuni fatti successi dentro all’Ilva, la morte di un operaio nella gru che sprofonda per 30 metri nel mare del porto della fabbrica, lo schiacciamento di un altro operaio causato per la mancanza di personale, del veleno quotidiano che il personale della fabbrica e i cittadini di Taranto respirano, ingoiano, ogni giorno. La consapevolezza e la voglia di lottare per la chiusura del mostro siderurgico “causa” la nascita spontanea del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, comitato che assieme ai cittadini di Taranto daranno vita ad assemblee, scioperi, picchetti dentro e fuori dall’Ilva scontrandosi fortemente con sindacati, politici e padroni per la chiusura e bonifica del polo siderurgico più grande e più inquinante d’Europa, una lotta per l’ambiente e la sicurezza che porterà Raffaele e altri operai del Comitato “all’esilio” forzato con ruoli marginali dentro la fabbrica o con la cassa integrazione.
La voglia di lottare e di dare una svolta alternativa all’egemonia sindacale a livello nazionale fa nascere un incontro culturale che segnerà la storia di Taranto, Uno Maggio Libero e Pensante, festival in opposizione al Primo Maggio dei sindacati confederali a Roma, incontro musicale ma non solo, dove musica, cultura e politica si incontrano senza censure e senza sponsor, assolutamente gratuito e accessibile a tutti, esperienza unica in Italia.
Pierpaolo ci racconta la sua esperienza al Primo Maggio di Roma, dove tutto è perfetto e funzionante ma con vincoli ben precisi, gli hanno fatto firmare una clausola per la quale non poteva parlare di politica, pena un’ammenda di migliaia di euro. Tutto fa spettacolo, anche la lotta, e ne deve seguire le regole.
A Taranto, ci spiega Capovilla, è tutto un caos, tutto disorganizzato, ma non ci sono regole né divieti, basta divertirsi e suonare, ogni uno può dire quello che vuole.
Conclude la serata Pierpaolo leggendo la storia dei 9 morti succeduti dal 2012 fino alla stesura del libro, in un periodo in cui la fabbrica doveva essere chiusa e commissariata. La lettura lenta e marcata amplifica la drammaticità della tragedia.
Questa serata ha avuto un impatto politico fortissimo nel pubblico, ha messo a nudo la fragilità ma anche la caparbietà di uomini e donne uniti che lottano contro un potere sindacale e padronale preponderante, che lottano contro uno Stato assente e complice, contro politici corrotti e sindacalisti collusi con un sistema che guarda solo al profitto e al sud come al terzo mondo, dove vengono relegate le schifezze più immonde come quel mostro siderurgico che quotidianamente regala morte, una bomba ecologica che fa strage di donne, uomini e bambini ma la testimonianza di Cataldi ci regala anche l’amore per una terra bellissima dove, con l’abbattimento e la bonifica dell’ecosistema, la vita può rinascere e riprendere il suo percorso naturale.
