Verso una moderna società socialista: i criteri dei BRICS per la gestione dell’intelligenza artificiale

Il sito del PCI ha già dato risalto all’importante nota sui criteri condivisi per un uso sociale dell’Intelligenza Artificiale (IA), emessa durante la sessione dei BRICS tenutasi recentemente in Brasile e qui riportata in allegato.

Queste brevi note intendono contribuire allo sviluppo del dibattito nel Partito e nella sinistra di classe su questa innovazione delle forze produttive cognitive, evidenziandone le potenzialità in funzione della costruzione di una moderna società socialista, fine a cui tende l’azione di tuttə noi.

Partiamo da due fondamentali enunciazioni del pensiero marxiano che possono supportare una corretta valorizzazione della gestione sociale dell’IA da parte del PCI:

  • nella Introduzione alla critica dell’economia politica, Marx sostiene che “ad un certo livello di sviluppo delle forze produttive, cambiano i rapporti di produzione”;
  • nei Grundrisse egli valorizza le forze produttive cognitive parlando del General Intellect, ovvero il sapere sociale complessivo, già in grado ai suoi tempi di orientare lo sviluppo produttivo. Marx ne intuiva le potenzialità come base materiale per nuovi rapporti di produzione.

È utile ricordare che uno dei punti centrali della critica neoliberista alla programmazione socialista — in primo luogo di Von Hayek — consisteva nel sottolineare la difficoltà di stimare adeguatamente i bisogni sociali e allocare in modo appropriato le risorse. Alla metà del secolo scorso, ciò appariva impossibile per mancanza di capacità di calcolo, e si invocava così la “mano invisibile del mercato” come allocatore ottimale.

Più recentemente, altri autori hanno criticato la posizione “prometeica” di Marx sulla relazione tra forze produttive e rapporti di produzione, denunciando i rischi catastrofici per il “metabolismo uomo-natura” (Kohei Saito). Tale posizione appare riduzionista, perché considera le forze produttive soltanto nella loro dimensione materiale, senza coglierne l’aspetto cognitivo, che oggi si esprime soprattutto nel potenziamento del General Intellect attraverso l’IA.

Queste obiezioni appaiono oggi superate nei fatti:

  • la prima, grazie alle prestazioni effettive dell’IA, che permette di conoscere i bisogni sociali e allocare risorse in modo potenzialmente ottimale e in tempo reale, coniugando giustizia sociale e ambientale;
  • la seconda, grazie alle potenzialità politiche insite nello sviluppo delle forze produttive cognitive, che offrono una base materiale potente alla costruzione di una moderna società socialista;
  • inoltre, l’uso dell’IA secondo i criteri proposti dai BRICS apre nuove prospettive di programmazione partecipata, finalmente libera dai vincoli legati alla conoscenza effettiva dei bisogni e alle capacità di calcolo necessarie.

Certamente restano dei limiti: l’alto consumo energetico e i rischi di controllo sociale, in un contesto già segnato dal “capitalismo della sorveglianza” analizzato da Shoshana Zuboff.

L’assunzione della prospettiva di una MSS, approvata dal PCI nel recente congresso di Forlì, è significativa perché:

  • ci colloca pienamente nel presente;
  • confuta le accuse di “passatismo” rivolte al PCI;
  • tiene conto sia dei problemi del primo ciclo di costruzione socialista sia dei limiti catastrofici del mercato come allocatore “ottimale” della ricchezza sociale, oggi insostenibile sia concettualmente che praticamente;
  • mette in evidenza come il capitalismo contemporaneo stia minando esso stesso le regole del mercato, imponendosi manu militari attraverso guerre neocoloniali.

Il documento dei BRICS si contrappone alla “vision” capitalistica dello sviluppo dell’IA, sintetizzabile — come riportato da Forbes — nella richiesta di libertà totale per le applicazioni dell’IA in ambito finanziario, presentate come capaci di generare ricchezza per tuttə. Diversi autori osservano invece che occorre sviluppare un’IA volta non a sostituire gli esseri umani, ma a potenziarne le capacità (enhancement). Concetti che ritroviamo pienamente nel documento BRICS, dove vengono valorizzati pensiero critico e scienza aperta.

Il fatto che circa 4 miliardi di persone stiano sviluppando le proprie società sulla base di una lettura sociale dell’IA — con la RPC che ha proposto di considerarla “un bene pubblico universale” (https://www.globaltimes.cn/page/202509/1344391.shtml) — fornisce una prima risposta materialistica a chi oggi sia il soggetto del cambiamento: le masse popolari del Sud del mondo, impegnate a superare le aporie del mercato con una programmazione partecipata, nutrita dal General Intellect fattosi IA.

È dunque necessario sviluppare questa tematica con una discussione collettiva, metodica, razionale e partecipata, affrontando i molti problemi aperti:

  • la proprietà e il controllo dell’IA;
  • l’eccedenza dell’IA come dispositivo di comando sociale superiore all’avidità capitalistica;
  • le diverse vie verso una moderna società socialista;
  • il ruolo del PCC e il superamento del dogma terzinternazionalista del “modello unico”, in favore di un socialismo dalle caratteristiche italiane;
  • il General Intellect come meta-soggetto.

Carlo Romagnoli
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Componente Segreteria Nazionale e
Commissario Politico per la ricostituzione della Federazione di Roma

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