Afghanistan: un tragico gioco dell’oca.

di Partito Comunista Italiano

Nella giornata di ieri i talebani hanno riconquistato Kabul, completando in tal modo il controllo dell’intero Afghanistan, ed annunciato al mondo la decisione di ridare vita all’emirato islamico.

Il preannunciato ritiro degli USA e dei loro alleati, ivi compresa l’Italia, ha spianato loro la strada. La resistenza che avrebbero dovuto incontrare da parte dell’esercito regolare, alla fin fine presente soltanto sulla carta, si è risolta in un nulla di fatto, e lo stesso Ghani, presidente di un governo anch’esso di fatto inesistente, è fuggito all’estero.

Termina così, ai limiti della farsa, una guerra durata vent’anni, costata, come confermato da fonti americane, oltre mille miliardi di dollari, più di centomila morti, militari ma soprattutto civili (per l’Italia 8,3 miliardi di euro e 53 caduti) e le analisi sul perché ciò sia potuto accadere si sprecano, così come quelle sul cosa è lecito attendersi ora.
La verità è che gli USA ed i loro alleati hanno intrapreso tale guerra, strumentalmente motivata con la necessità di contenere la minaccia del terrorismo, all’indomani dell’attacco dell’undici Settembre 2001 alle Torri Gemelle, al fine di affermare la propria presenza in un’area ritenuta allora strategicamente rilevante.

Oggi, tale area, come ebbe a dire il Ministro della difesa italiano Lorenzo Guerini, e prima di lui l’attuale ministro degli esteri Luigi Di Maio, non rispondendo più ai mutamenti di strategia decisi dalla Nato, che è dichiaratamente volta ad operare in altre aree del mondo, in chiave anti russa ed anti cinese, come testimoniano le sue crescenti e sempre più aggressive iniziative, viene semplicemente abbandonata, in un crescendo di ipocrisia e di cinismo.

Questo e non altro è ciò che ha mosso la decisione degli USA, e quindi a seguire quella dei propri alleati, non certo, come si è voluto far credere all’opinione pubblica occidentale, la raggiunta stabilità di quel paese, il suo sviluppo, il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti, che i fatti dimostrano non esserci, semplicemente perché nulla, sin dall’inizio, si è scelto di fare in tale direzione.
E’ un dato di fatto che il nemico, ossia i talebani, creato e sostenuto a suo tempo dagli Usa in chiave antisovietica, che sfuggito al loro controllo era divenuto funzionale ad una politica di intervento in quell’area, si ripropone oggi come il padrone dei destini di quel martoriato paese, godendo, per ragioni diverse, non ultima quella che la democrazia non può essere esportata con la guerra, con azioni di conquista, di un evidente sostegno popolare.

Con esso occorrerà fare i conti, e più di una iniziativa diplomatica da parte di paesi che non hanno assecondato tale guerra è in atto, così come occorrerà farli con il lascito di tale conflitto, a partire dalla grave crisi umanitaria che ne deriverà, in primo luogo con i flussi migratori verso occidente che già si evidenziano, e che ancora una volta ne metteranno in luce i limiti.

Siamo di fronte ad un rilevante cambio di fase, ma l’Italia, che a quella guerra non avrebbe dovuto partecipare, con il governo Draghi si è già dichiarata pronta a giocare fino in fondo il proprio ruolo di partner dell’alleanza atlantica, ossia a prendere parte ad altre avventure, in ossequio ai voleri degli USA, in nome di una presunta superiorità morale dell’occidente che alla prova dei fatti non regge.

Un’altra ragione per dire no alla guerra, si alla pace, fuori l’Italia dalla NATO!

4 Comments

  1. Diego Bigi

    Lo considero un ottimo commento. Nonostante la concisione dovuta, sono stati inseriti i concetti necessari da porre a base delle proprie riflessioni. L’argomento trattato avrebbe meritato uno spazio doppio. Diego Bigi – Parma

  2. giovanni

    quando ero bambino su un libro di storia era disegnata una scena di battaglia sullo stile di Walter Molino (chissà chi se lo ricorda),sotto il disegno era scritto : : banditi eritrei attaccano soldati italiani. Il nostro maestro (il fatto era successo nella scuola)si mise a dire quelli non erano banditi ma partigiani perchè difendevano la loro terra da soldati stranieri, tantissime cose ho dimenticato di quando ero un bambino , questa no.

  3. SERGIO

    Dopo 46 anni dalla sconfitta del Vietnam, un’altra rovinosa sconfitta dell’imperialismo americano e dei loro alleati della NATO. Non c’è dubbio che alte sconfitte verranno nonostante le centinaia di migliaia, di milioni di morti, in gran parte civili, vittime di bombardamenti indiscriminati, di omicidi mirati, di orrendi crimini di guerra. Hanno allevato scorpioni per combattere contro i governi socialisti e laici in Afganistan, Iraq, Libia, Siria, pensando di poterseli tenere in tasca. Oggi ne pagano le conseguenze perdendo reputazione e credibilità di fronte ai popoli del mondo intero.
    Fuori l’Italia dalla NATO.
    Fuori la NATO dall’Italia.

  4. Maurizio Enzo Lazzerini

    Vagiti .La guerra avanza Si erodono le residue speranze.
    Soltanto un cambio di sistema può cambiare una situazione incancrenita a tutti i livelli incluso cultura ,economia, politica ,istituzioni ,ambiente ,giustizia ,moralità pubblica

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