Al libero pensiero ci rispondono coi manganelli

di Segreteria Nazionale FGCI

Fonte fotografica: inews24.it

Vergognosa reazione quella delle forze dell’ordine lo scorso sabato a Roma: gli scontri avvenuti davanti al Pantheon sono occorsi a causa del tentativo di sedare le legittime proteste di chi chiedeva soltanto giustizia per la morte di Lorenzo, tragicamente scomparso durante l’ultimo giorno di Alternanza scuola-lavoro, ora chiamata PCTO: percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Ancora una volta gli studenti vengono presi a manganellate, così come in ogni occasione in cui presentano e lottano per importanti istanze. Questo fenomeno non è nuovo, l’abbiamo più volte visto nel corso degli anni: si risponde con la forza e con la violenza per proteggere Istituzioni che non ci rappresentano, che tutelano gli interessi padronali.

Da anni gli studenti chiedono l’abolizione dell’Alternanza così come oggi concepita, ma le Istituzioni hanno sempre preferito non entrare mai nel merito del dibattito con la parte maggiormente coinvolta e direttamente interessata da essa: hanno soltanto realizzato un restyling terminologico, cambiando nome a questo percorso di vile sfruttamento.

Piena solidarietà agli studenti manganellati a Roma.

Ma sin da sabato scorso gli studenti romani non sono gli unici a protestare: difatti in tutta Italia i giovani scendono in piazza per far sentire la propria rabbia per il grave fatto accaduto, chiamiamolo omicidio. Perché, si tratti di studenti o lavoratori, quando questi si mandano a faticare per pochi spiccioli – o addirittura gratis – e senza forma alcuna di tutela, quando poi ci scappa il morto, ebbene: quello è un omicidio vero e proprio.

Al libero pensiero ci rispondono con i manganelli; chiediamo democrazia, ci danno violenza!

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