Bergamo, ombre nere in una scuola.

Dichiarazione di Luca Cangemi (Responsabile nazionale scuola PCI) e Claudio Molteni (segretario regionale Lombardia PCI)

Ciò che è accaduto all’istituto Locatelli di Bergamo è assolutamente intollerabile.

Già lo stesso contesto appare segnato da lugubri ombre: questo istituto paritario è dedicato, infatti, ad Antonio Locatelli, esponente del partito fascista, già podestà di Bergamo e massacratore nella guerra d’aggressione contro l’Etiopia.  Un nome che è tutto un programma, dunque.

Qualche giorno fa in questo luogo che fatichiamo a chiamare scuola avviene un episodio incredibile il preside (e fondatore) dell’istituto Giuseppe Di Giminiani dopo aver concluso sulle scale un discorso agli studenti viene acclamato al grido di “Duce, Duce”. Il “dirigente scolastico” sembra annoveri nel suo passato anche vicende disgustose di umiliazioni e violenze ai propri studenti.

Siamo in presenza di fatti certo grotteschi ma gravissimi, che in nessun modo possono essere sottovalutati, tanto più nel clima attuale del nostro paese e in un territorio già duramente segnato dalla stolida disciplina padronale nella fase più aspra del Covid.

Ricordiamo alle istituzioni competenti che in Italia vige ancora la Costituzione nata dalla lotta antifascista e ricordiamo al ministero dell’istruzione che persino la non brillante legge 62 prescrive come condizione per il riconoscimento della parità un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione.

È dunque necessario che gli organi competenti agiscano e lo facciano immediatamente.

Per quanto ci riguarda anche quest’incredibile episodio ci spinge a rafforzare l’iniziativa antifascista e contro il revisionismo storico nelle scuole.

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