Brevi note sul diciottesimo Congresso del Partito Comunista della Federazione russa

di Stojan Spetic

L’ultimo fine settimana di aprile si è tenuta nella periferia di Mosca la prima parte del diciottesimo Congresso Nazionale del PCFR.

La seconda parte, dedicata esclusivamente alla formazione del programma elettorale e delle liste dei candidati per le elezioni della Duma che si terranno in autunno, deve avere ancora luogo.
Malgrado speculazioni su possibili scontri interni il congresso si è svolto in un clima profondamente unitario. I 200 delegati, eletti nei congressi regionali ai quali hanno attivamente partecipato più di 5 mila attivisti (su un totale di circa 200 mila iscritti) hanno eletto all’unanimità il nuovo CC del Partito, notevolmente ringiovanito, confermando alla sua presidenza Gennadij A. Zjuganov che sarà affiancato da due giovani vicepresidenti.

Della presidenza del PCFR, composta da 6 persone, farà parte anche Marija V. Drobot, Responsabile del Lavoro Femminile che abbiamo conosciuto al nostro congresso di Orvieto.
Il PCFR ritiene che la Russia abbia bisogno di una forte svolta progressista, perciò i comunisti stanno costruendo un “fronte progressista” di forze socialiste e di sinistra, capaci di governare il Paese in crisi sia per le politiche fallimentari del partito putiniano “Russia unita” che per le conseguenze delle sanzioni occidentali.

I comunisti criticano la scelta del potere di puntare quasi esclusivamente sulla vendita di materie prime energetiche (gas, petrolio) alla quale contrappongono un programma di transizione ecologica verso moderne produzioni basate sull’intervento pubblico e sulla creazione di forme cooperative di economia, specie in agricoltura e nei servizi.

Il PCFR guarda al modello cinese di economia e propone comunque un’alleanza tra Russia e Cina in grado di contrastare i paesi capitalisti ostili. In questo senso propone lo slogan sulla ricomposizione dell’URSS, ovviamente su nuove basi, che consenta maggiore efficacia economica e sociale alle repubbliche ora divise.

Al Congresso hanno mandato indirizzi di saluto quasi tutti i partiti del mondo, compreso il PCI. Ecco il testo dei nostri saluti.

Alla cortese attenzione del
Presidente del Partito Comunista
della Federazione Russa Gennadij
A. Zjuganov

Caro Compagno,
come Partito Comunista Italiano, rivolgendo a te ed all’insieme delle compagne e dei compagni del PCFR innanzitutto un caloroso saluto, desideriamo confermare il vivo interesse con il quale seguiremo i lavori del vostro 18° congresso, le sue conclusioni.

Siamo consapevoli del fatto che esso si colloca in una situazione generale complessa, problematica, caratterizzata innanzitutto dalla crescente aggressività degli USA e dei suoi alleati nei confronti del vostro paese e di quanti non intendono sottostare all’ordine mondiale che essi intendono imporre, anche quale risposta alla crisi che stanno attraversando, una politica che porta con sé il rischio della messa in discussione della pace mondiale.

Guardiamo a voi con grande attenzione, siamo certi che saprete rispondere alla situazione data nel migliore dei modi, nell’interesse del popolo russo e dei popoli del mondo, della comune battaglia per affermare politiche indirizzate alla necessaria e possibile alternativa al capitalismo, che con la propria crisi strutturale sta precipitando l’umanità in una vera e propria crisi di civiltà, e che sottolineano sempre più l’attualità di un pensiero volto alla costruzione di una moderna società socialista entro l’orizzonte rappresentato dal comunismo.

Siamo certi che il rapporto tra i nostri due partiti andrà consolidandosi sempre più e meglio, nell’interesse della causa comune, dei nostri due popoli, dei nostri due paesi.
Caro compagno, in occasione del vostro 18° congresso, trasmettiamo a te ed all’insieme delle compagne e dei compagni del PCFR, con l’augurio di buon lavoro, tutta la nostra stima e la nostra fraterna amicizia.

Roma, 20 Aprile 2021
Il Partito Comunista Italiano

One Comment

  1. Francesco Statti

    Con vivo piacere constatiamo che l’attività politica del PCFR continua con solerzia e passione smentendo tutti coloro i quali vorrebbero la dissoluzione del Partito che per numerosi decenni è stato il faro di tutti comunisti del Mondo.
    Francesco Statti

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