Cangemi (PCI): la scuola italiana valletta del G7

di Luca Cangemi, Segreteria Nazionale PCI, responsabile scuola

Il governo italiano, con tutti i suoi membri, è molto impegnato a interpretare la parte del parente povero, ottusamente entusiasta di poter ospitare, con il vertice del G7 di Taormina i propri padroni. E così mentre il ministro dell’interno impegna uomini e mezzi a rendere difficile ogni legittima protesta il ministro dell’istruzione spende soldi dei cittadini e tempo di docenti e studenti a organizzare il “gioco del G7”-ha dichiarato Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI.

Dal 23 al 25 maggio, infatti, studenti di ogni parte d’Italia saranno convogliati a Catania per recitare (senza ironia) una parodia del G7 chiamata “Young 7”, con tanto di simulazioni delle sedute dei capi di stato dell’oligarchia mondiale.

Un’iniziativa tanto più irritante se si pensa come in questi anni siano state tagliate ore preziose di materie come diritto, geografia, storia essenzialI per comprendere il mondo e i suoi grandi problemi: al posto di strumenti culturali con cui esercitare il pensiero critico, la “buona scuola” offre alle giovani generazioni l’opportunità di partecipare a un reality show-ha continuato Cangemi.

Uno spettacolo grottesco ma pericoloso, che piega la scuola italiana a legittimare un vertice politico che non ha alcuna fonte di legittimità nel diritto internazionale e, meno che mai, nella coscienza dei popoli.

Siamo comunque convinti che le zelanti e costose iniziative della titolare del MIUR e dei suoi burocrati non raggiungeranno l’obiettivo di rendere familiare e accettabile il vertice dei padroni del mondo. L’esigenza di un mondo libero dalle oligarchie dominanti, che concentrano in pochissime mani poteri e risorse, continuerà a farsi strada, in particolare tra le giovani generazioni.-ha concluso Cangemi

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