Chiudere oggi per potere riaprire domani

di Mauro Alboresi, Segretario Nazionale PCI

L’epidemia da coronavirus imperversa, sottoponendo il paese ad una pressione senza precedenti nella sua storia recente.

La posta in gioco è la salute, la vita. Gli scioperi spontanei registratisi ieri in diverse aziende, affinché si sospendano le attività lavorative non riconducibili ai beni e servizi essenziali garantiti nel contesto delle misure di contrasto dell’epidemia adottate dal governo, rappresentano un grido d’allarme, una richiesta di aiuto che deve essere raccolta.

Le misure di tutela dei lavoratori adottate, quando presenti, non sono sufficienti, in ogni caso “il gioco non vale la candela”. E’ necessario chiudere le attività per il periodo di quarantena individuato come necessario ad isolare il virus. La piena tutela del reddito, in tale fase e per le diverse tipologie di lavoro, può e deve essere garantita attraverso i molteplici strumenti e risorse a disposizione.

Serve fare oggi un passo indietro per potere ricominciare domani.

La salute, la vita prima di tutto.

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