COMUNICATO CONGIUNTO PCI-FP-LCF

di Segreteria Nazionale

Il Partito Comunista Italiano, Fronte Popolare e La Città Futura si sono riuniti il 18 gennaio a Bologna. Abbiamo condiviso i nostri punti di vista riguardo l’unità d’azione delle sinistre d’opposizione che ha preso forma in tutta Italia a seguito dell’assemblea dello scorso 7 dicembre e discusso la necessità di stimolare un lavoro comune per promuovere l’altrettanto indispensabile processo di unità delle forze comuniste.

Le lotte quotidiane delle lavoratrici e dei lavoratori costituiscono il solo ostacolo al dilagare della barbarie generata dall’irrazionalità del capitalismo. Nel nostro paese in particolare, la rabbia che ciò genera, priva di uno sbocco politico verso la trasformazione della società, viene oggi prevalentemente incanalata dalle forze più reazionarie della destra, con la conseguenza del consolidarsi di gravi e crescenti minacce alle più elementari condizioni del vivere civile.

Tutto questo c’impone di costruire il più presto possibile un’alternativa credibile al capitalismo, che come è evidente sta lanciando il pianeta verso la sua devastazione. Per fare questo serve coraggio innanzitutto nel riconoscere apertamente le enormi difficoltà che sperimentano le forze comuniste nella battaglia per l’egemonia in questa fase storica. 

Tali difficoltà sono sotto gli occhi di tutti e crediamo che serva operare, con pazienza e umiltà, per riunificare il più possibile il terreno militante e invertire il processo di frammentazione che è servito principalmente alle forze borghesi per avvantaggiarsi nella lotta di classe. 

Per questo riteniamo decisivo consolidare, stimolare e allargare l’unità d’azione delle sinistre d’opposizione allargando il fronte delle lotte a tutte quelle forze e movimenti che, da sinistra, lottano per maggiori diritti. Tale ampia unità è imprescindibile per far fronte al momento storico e aprire prospettive politiche nuove alla resistenza all’attacco del capitale e delle istituzioni al suo servizio contro il mondo del lavoro, le condizioni di vita delle classi popolari e i loro diritti.

Parallelamente all’unità d’azione sentiamo l’esigenza di omogeneizzare il punto di vista dei comunisti nella direzione della loro unità teorica e pratica. Si tratta di un processo complesso che deve necessariamente svilupparsi in maniera aperta, dialettica, sia sul piano della “battaglia delle idee”  che nella prassi politica dove andranno certamente sperimentate idee nuove per ricostruire il rapporto tra avanguardie e masse.

A tutte le compagne e i compagni, a tutti i soggetti interessati rinnoviamo l’invito a lavorare insieme, forti di una convinzione: divisi siamo nulla, uniti siamo tutto!

5 Comments

  1. Stojan

    Già manca PRC, per non dire Pap… Ci batte Ely Schlein, ecologista di sinistra. Come dice Woody Allen nel film su Pace e guerra:”Vinciamo. Ma cosa vinciamo?”

  2. BERNARDINO MARCONI

    L’intento di unità di azione di PCI, FP, e LCF è da salutare con gioia ma è in difetto manca l’altro mondo secondo lo spirito dell’incontro del 7 dicembre a Roma, non c’è da perdere tempo non c’è bisogno di spiegare o convincere, o seguire questa strada con fatica tracciata o chi a dubbi si allontani.

  3. Marco

    Non capisco il senso dell’esistenza del fronte popolate, la città futura, il partito di ferrando….esiste finalmente il PCI, tutti dovrebbero entrarvi quale unico soggetto evitando frazionamenti e personalismi che a questo punto non possono essere addebitati al solo Rizzo e il “suo” partito come dichiara Ferrando…..perchè tali soggetti si comportano nello stesso modo…..per non parlare di quelli residui della rifondazione che dovrebbe avere il coraggio di condluire in sinistra italiana o liberi e uguali , lasciando ai veri comunisti tale simbolo e tale appellativo….

  4. otro soy yo

    leggere il manifesto quaderno 2 – 1974 “classe, consigli, partito”

  5. ROBERTO RAPALO

    AVANTI. NO TODO ESTÁ PERDIDO. DESDE ARGENTINA UN GRAN ABRAZO. ¡FORZA!

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