CUBA VS BLOQUEO: iniziativa per la fine dell’embargo

di Giusi Greta Di Cristina, dipartimento Esteri PCI, responsabile America Latina

cuba1

Si è svolta giovedì 13 ottobre, presso la sede dell’ambasciata della Repubblica di Cuba a Roma, l’iniziativa di informazione sullo “llamamiento”, ovvero la richiesta da parte del governo e del popolo cubano che gli Stati Uniti d’America pongano fine al “Bloqueo”, o embargo, come è stato impropriamente definito il blocco economico imposto dagli USA nel 1962, attraverso il “Proclama 3437” deciso dall’allora presidente nordamericano J.F. Kennedy.

Da quell’anno Cuba ha subito un ingiusto diktat che le ha proibito di intrattenere rapporti economici con il nord America e si è insinuato anche nei rapporti con tutti gli altri Paesi interessati a stabilire un import-export con Cuba.

Sebbene, negli anni, tale ostracismo si sia mantenuto ferreo solo da parte degli USA, resta il fatto che l’intromissione degli stessi nei confronti della Repubblica di Cuba non solo non è si è mai allentato ma addirittura è andato ad aumentare negli ultimi sette anni.

“In questi ultimi sette anni sono state prodotte il maggior numero di multe nei confronti delle banche che avevano lavorato con Cuba. È inaccettabile che succedano cose del genere, specie in momento in cui si parla di fare un passo verso la terminazione del bloqueo”: così si è espressa l’ambasciatrice di Cuba in Italia Alba Soto Pimentel, che ha relazionato nella prima parte dell’incontro.

Temendo questo tipo di reazione, molte banche estere hanno negato la possibilità a cittadini cubani momentaneamente all’estero di poter aprire un conto: fatti così gravi sono accaduti,per esempio, anche ai medici cubani in missione umanitaria in Uganda.

L’ambasciatrice ha ricordato ai presenti lo sviluppo economico tentato ultimamente da Cuba grazie alla creazione della speciale zona di sviluppo detta “Mariel”, una zona che potrebbe dimostrarsi propulsiva per lo sviluppo economico e turistico non solo per la Repubblica di Cuba ma anche per i Paesi vicini e per tutti quegli imprenditori, che vogliano sperimentare la possibilità di commerciare in America Latina, con modalità però rispettose del Paese ospitante e degli altri.

Per quel che concerne le azioni concrete contro il bloqueo, l’ambasciatrice ha precisato che il presidente degli Stati Uniti potrebbe utilizzare la sua prerogativa sul Congresso americano, controllato al momento dal Partito Repubblicano.

A differenza di quanto i media tentino di far passare all’opinione pubblica, l’eliminazione del bloqueo dipende solo ed esclusivamente da una misura unilaterale da parte del governo nordamericano, poiché fu esso – unilateralmente – ad imporre , appunto, il bloqueo.

Esso rappresenta, se ancora non fosse chiaro, il limite massimo per lo sviluppo di Cuba: è per questo che la normalizzazione dei rapporti fra i due Stati non può non prescindere dalla terminazione dell’embargo.

Congiuntamente alla fine del bloqueo, Cuba chiede la restituzione dei suoi legittimi territori, occupati dagli Stati Uniti, tra cui Guantanamo.

La parte finale dell’incontro è stata diretta dalla relazione del Primo Segretario e responsabile dell’Ufficio Politico dell’ambasciata di Cuba, dott. Mauricio Martínez Duque, il quale ha presentato la campagna de “llamamiento”, ovvero la richiesta formale da parte del popolo cubano e di chiunque altro, nel mondo, desideri si ponga fine a questa ingiustizia, lunga più di cinquant’anni. Per avere maggiori informazioni e partecipare attivamente alla campagna basta andare sul sito: www.cubavsbloqueo.cu.

Il Partito Comunista Italiano, rappresentato all’incontro da chi firma questa nota, si è attivato affinché questa campagna possa arrivare a tutte le compagne e a tutti i compagni, ai simpatizzanti, alle cittadine e ai cittadini italiani: in un periodo in cui le ingerenze degli Stati Uniti si fanno sempre più presenti e pericolose anche per il popolo italiano, vogliamo unirci alle legittime richieste dei nostri fratelli cubani.

“Laddove non esistono governi progressisti esistono popoli che necessitano un governo progressista. Il nostro primo pensiero non dev’essere rivolto ai governi, bensì ai popoli”: queste le parole dell’ambasciatrice Alba Soto Pimentel, che facciamo nostre e con le quali ci auguriamo che sempre più i popoli oppressi dall’imperialismo possano, finalmente lottare per liberarsi dalle catene del colonialismo.

Viva i popoli liberi!

Viva il popolo di Cuba!

Fine al bloqueo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *