Fine della cassa integrazione a causa del Jobs Act, il PCI con i lavoratori in lotta

A 3 anni dal jobs act siamo arrivati alle prime scadenze dei 36 mesi di cassa integrazione e i contratti di solidarietà a disposizione nel quinquennio. Il destino di 140mila lavoratori, che resteranno senza ammortizzatori sociali, sarà il licenziamenti.

Nel Decreto Milleproroghe, in barba alle promesse fatte, è sparito il rinnovo dei fondi per la cassa integrazione, perfino per quella per cessazione. Il PCI è al fianco dei metalmeccanici e dei lavoratori in mobilitazione sotto il mise e chiede l’immediato ripristino dei fondi per gli ammortizzatori sociali e l’abrogazione del Jobs Act che cancella tutele e dignità di chi lavora perfino rispetto a un ingiusto licenziamento. Chiediamo a questo governo, che sbandiera di essere ‘il cambiamento’, che inverta davvero la rotta, che ripristini diritti e tutele e avvii una seria politica salariale. La crisi dei lavoratori è la crisi dei consumi. Non è possibile lasciare 140mila famiglie senza un reddito per mancanza di capacità di reperire le risorse, dove sono, ovvero tassando i grandi patrimoni e combattendo seriamente l’evasione fiscale. I lavoratori sono il motore dello sviluppo del paese, ai lavoratori si diano le risposte e le tutele necessarie e far ripartire l’economia di un paese dalle grandi potenzialità, impoverito da  anni di politiche di governi PD o pseudo tecnici, al servizio di una UE che vuole i paesi del Mediterraneo, Italia compresa, proni all’ utilità ed all’ utile dei paesi del nord Europa, Germania in testa.

E’ ora di rialzare la testa, che i lavoratori siano l’avanguardia di una nuova ‘lotta di liberazione’, per salari e diritti che garantiscano dignità e libertà reale e non formale.

di Lucia Mango, Segreteria nazionale del PCI e responsabile Lavoro

Lucia Mango

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *