Francia e Spagna ci mandano a quel paese

di Manuela Palermi, Presidente Comitato Centrale PCI

Ieri sembrava che a Parigi si fosse raggiunto un accordo di massima sulla distribuzione dei flussi migratori. Ma la Ue non si smentisce e ancora una volta fa fallimento sulla più grande crisi umanitaria di questi anni. Occorrerà prendere atto che la Ue non esiste se non per controllare il rispetto dei parametri contro il benessere dei popoli. La Ue non esiste se non per imporre l’austerity, che ha un significato concreto: riforme peggiorative del lavoro, dello stato sociale e dei diritti a vantaggio del capitale. Occorrerà prendere atto che le frontiere sono sempre aperte per operazioni banditesche del capitale, mentre si chiudono quando c’è da distribuire solidarietà ed accoglienza. In Europa non c’è unione: sistemi fiscali diversi, salari diversi, welfare diversi, ogni paese fa a sé. Perché il collante che tiene la Ue è solo il capitale. Il resto è fuffa.

Francia e Spagna hanno mandato l‘Italia a quel paese. Faccio notare che la Francia ha una responsabilità primaria rispetto alla drammatica situazione della Libia. Ma una cosa è bombardare e distruggere un intero Paese per il petrolio, altra è farsi carico delle conseguenze.

 L’Italia avrebbe diritto a distribuire negli altri 27 paesi europei circa 35mila migranti. Spende per salvataggi ed accoglienza dai 4 ai 5 miliardi di euro. Ammesso che si assuma la logica razzista di Salvini, Di Maio, Meloni ecc…, e si rimandino indietro i migranti che non hanno diritto d’asilo (ad essere massacrati nei paesi di origine), va detto che le loro sono parole al vento, pura propaganda, perché con molti di quei paesi manca qualsiasi tipo di accordo.

Campagne interessate, informazioni fasulle e parziali, ricavi elettorali sulla caccia all’immigrato, hanno creato un marasma putrido che capovolge il giudizio sui valori e le azioni degli attori in campo.  Il rifiuto francese e spagnolo viene sostanzialmente assunto dalla Ue e il prezzo del fallimento europeo viene scaricato sulle ong. Contro di loro c’è stato un bombardamento politico e mediatico senza precedenti. Il Senato s’è fortemente impegnato in audizioni per scoprire eventuali loschi traffici, tre procure hanno aperto inchieste. Non è emersa una prova. Ma la macchina del fango ha operato e le ha sputtanate ben bene. Nel frattempo si chiede ai contribuenti di sborsare fior di quattrini per finanziare la guardia costiera libica, questa sì sotto accusa, quella di crimini contro l’umanità, alla Corte Penale dell’Aja. E’ il mondo alla rovescia. Il potere ha la straordinaria abilità di liberarsi delle sue responsabilità additando altri nemici. Forse non è noto a tutti che le ong sono intervenute nel salvataggio delle vite umane quando è stata chiusa l’operazione Mare Nostrum (che aveva anche questo compito) e sostituita con Frontex, il cui compito invece è di occuparsi dei respingimenti. E mentre si attacca senza prove, suggerendo sospetti, chi salva vite umane, si viene a sapere che esiste un supertrafficante di uomini che si chiama Medhanie ed è eritreo; la magistratura pensa di averlo a processo a Palermo mentre lui, libero come una farfalla, rilascia indisturbato interviste al Wall Street Journal.

 

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