Grande vittoria dei comunisti a Graz (Austria).

Il 26 settembre non si è votato solo in Germania.

Anche parte del popolo austriaco, nostro vicino di casa, era chiamato alle urne; oltre alle elezioni per la regione (Landtag) dell’Alta Austria, stravinte dal partito democristiano del premier Alxander Kurtz (ÖVP), si è votato anche per il rinnovo del consiglio comunale di Graz, capoluogo della Stiria. 

Ebbene, la maggioranza è stata ottenuta dal KPÖ (Partito comunista austriaco), che con il 28,9% dei consensi si è aggiudicato il primo posto della tornata, vedendo dunque affidata la poltrona di sindaco alla propria candidata Elke Kahr. Il KPÖ guiderà quindi la seconda città d’Austria, che conta oltre 300.000 abitanti. Se da un lato il tonfo del partito precedentemente alla guida del comune (l’ÖVP di Alexander Kurtz) è dovuto al drastico calo di popolarità del precedente sindaco dai quattro mandati Siegfried Nagel, ormai al capolinea politico, dall’altro bisogna notare come il Partito Comunista austriaco abbia, negli anni, consolidato la propria presenza al governo della regione, essendo già presente in numerosi consigli comunali della Stiria, come a Trofaiach, dove il KPÖ è riuscito a far eleggere 7 consiglieri, o a Leoben dove è riuscito a superare il 15%, aumentando da 3 a 5 i seggi nel consiglio cittadino.

Un tale successo e una così auspicata stabilità al potere non sono risultati facili da raggiungere, ma testimoniano piuttosto un impegno costante rivolto alle istanze delle persone, specie de ceti popolari meno abbienti, come sottolinea l’analista Marco Di Blas, che gestisce un blog tematico dedicato proprio all’Austria e alla sua politica. Il giornalista nota come, durante le precedenti esperienze – e quelle ancora in corso – di governo e opposizione, i «comunisti si occupavano di edilizia popolare e servizi sociali. Non si limitavano ad amministrare dal palazzo, ma andavano casa per casa a vedere di che cosa avessero bisogno le famiglie più in difficoltà. Non di rado si occupavano personalmente di interventi di manutenzione, prestandosi a svolgere lavori di idraulico o elettricista. Non lo facevano soltanto alla vigilia delle elezioni, ma sempre. In questo modo i frutti arrivano da soli». ( https://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/ )

La stessa Elke Kahr, come riporta Il Manifesto, così si è espressa, significativamente, riguardo alla vittoria: «Alcuni fanno promesse alcune settimane prima delle elezioni, noi ci siamo ogni giorno, e da anni a disposizione delle persone, soprattutto dei più poveri».

Oltre che augurare buon lavoro alle compagne ed ai compagni d’oltralpe, congratulandoci con loro per gli ottimi risultati e la posizione di rilievo guadagnata in Austria, urgono due riflessioni: in primis, occorre cogliere l’efficienza del metodo e dell’impegno profuso dal KPÖ, sapendone afferrare e tradurre gli elementi utili nelle realtà territoriali dove il PCI sta ricostruendo una proposta di politica alternativa al dogma neoliberista. In secondo luogo, la vittoria del KPÖ proprio nel giardino accanto al nostro dimostra come le idee e le azioni dei comunisti non siano affatto prive di appeal nei confronti del popolo europeo contemporanea, e che dunque esistono crepe reali e visibili nell’assetto socio-economico neoliberale, e dunque vi sono concrete possibilità per una crescita del movimento comunista anche in Italia; il PCI è la forza che può, e deve, inserirsi fra quelle crepe e attualizzare le potenzialità del socialismo in Italia. 

One Comment

  1. Corrado Lampe

    Il rilancio del Partito Comunista a livello europeo, unificando gli sforzi di tutti i partiti comunisti dell’Unione Europea, è una necessità se vogliamo un futuro di libertà, giustizia e solidarietà.

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