I Superprofessori li sceglie Renzi

Dichiarazione di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola e università e di Vito Francesco Polcaro della commissione università del Partito Comunista Italiano

universita

“Sin dall’inizio abbiamo contestato l’articolo 207 della Legge di Stabilità 2016 che ha istituito una nuova figura nell’ordinamento universitario italiano: le “cattedre universitarie del merito Giulio Natta”, destinando a questo scopo milioni di euro presi dal già scarso bilancio degli atenei italiani-“ hanno dichiarato Luca Cangemi responsabile Scuola e Università  e Vito Francesco Polcaro della commissione Università del PCI.

L’obiettivo, secondo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sarebbe quello di portare in Italia circa 500 studiosi di eccezionale valore scientifico, assegnando loro un finanziamento speciale per continuare nel nostro Paese le proprie ricerche. A che serve portare in Italia 500 “eccellenze” e dar loro un “tesoretto”, se poi a queste “eccellenze” non si garantisce di poter lavorare in un ambiente nel quale è sicura un’adeguata continuità di risorse? Questo, “tesoretto” a parte, lo aveva già fatto la Moratti e i pochi “cervelli rientrati” se ne sono poi in larga maggioranza tornati all’estero (o hanno cambiato mestiere, magari divenendo Sindaci) perché in Italia non riuscivano a lavorare. Ancora una volta quindi si affrontano i problemi dell’università nella folle logica dell’eccellenza. Da questo punto di vista, Renzi si muove nella stessa linea di Moratti e Gelmini. Eppure, chiunque lavori nella ricerca, sa che le “eccellenze” nascono quando un docente valido ha l’opportunità di selezionare, in un gruppo di allievi capaci. Se ciò non avviene, per carenza di fondi e per limitazioni sulle assunzioni, il lavoro del docente, anche se fosse il miglior scienziato del mondo, andrà perduto. Le anticipazioni delle norme per la chiamata di questi “superprofessori” fanno però temere che la situazione sia ancora peggiore: trapelano notizie secondo cui i superprofessori, saranno individuati da una “commissione” nominata direttamente dal Presidente del Consiglio. Si tratterebbe di una patente violazione delle regole vigenti per le assunzioni nelle università, se non anche della stessa libertà dell’insegnamento e della ricerca sancita dall’Articolo 33 della Costituzione. Con buona pace dei timori di “familismo” nell’università del Dott. Cantone, questo sistema di assunzioni porterebbe in Italia non “studiosi eccellenti” ma favoriti del governo in carica, pronti a dimostrare su base di “eccellenza scientifica” che le scelte di quel governo sono sempre le migliori. -hanno concluso Cangemi e Polcaro.

 

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