IL COMPAGNO FABIO MONTANINI CI HA LASCIATI

Il PCI delle Marche e il PCI nazionale piangono la morte prematura del compagno Fabio Montanini. Fabio ci ha lasciati il 16 aprile, a 57 anni, dopo una malattia improvvisa, breve ma dura, che purtroppo non gli ha lasciato scampo. La sua morte sta destando tra tutti i comunisti e le comuniste delle Marche, fra tutti i compagni e le compagne dell’intera sinistra politica e sindacale marchigiana, fra tutte le forze politiche, sociali e istituzionali democratiche e tra migliaia di lavoratori, operai, una grande commozione. Fabio, militante e dirigente comunista da giovanissimo sino alla fine della propria vita, ha saputo sempre mettere a valore le sue grandi competenze specifiche sull’intero mondo del lavoro nella battaglia politica e sociale, mettendo peraltro a valore il suo stesso essere comunista nello studio e nell’impegno istituzionale svolto sul fronte del lavoro. Originario di Fermo, dal 2006 Fabio ha svolto un ruolo decisivo quale dirigente al Lavoro e alle Politiche Attive della Regione Marche. L’intera macchina politica, istituzionale e amministrativa della Regione Marche ha vissuto il compagno Fabio Montanini come uno dei più importanti punti di riferimento su ogni questione legata al lavoro. Nell’area del Piceno decisiva era stata la sua azione, sempre incline a collocare al centro la salvaguardia dell’occupazione e gli interessi operai, nelle grandi crisi della Cartiera, della Manuli, della Carbon. Centrale era stato il suo contributo, intellettuale e politico, nel riconoscimento, da parte della Regione Marche, dell’Area di Crisi Complessa. Prima dell’importante incarico regionale al lavoro, Fabio aveva già diretto l’Agenzia Regionale Marche al Lavoro, l’ARMAL. Per la sua grande e riconosciuta preparazione sui temi del lavoro, Fabio era stato anche chiamato dall’Università di Macerata quale docente di “Politica economica della sicurezza sociale” presso la Scuola di specializzazione in Diritto Sindacale, del lavoro e della previdenza. I tanti riconoscimenti istituzionali, intellettuali, politici e sindacali che Fabio aveva conquistato sul campo, non lo avevano tuttavia cambiato in nulla: egli è sempre rimasto, dagli alti uffici regionali e ministeriali sino all’Università, il compagno semplice, tenero, umanissimo e pronto in ogni circostanza ad ascoltare i problemi dei lavoratori e dei non lavoratori, per cercare soluzioni. Fabio lascia un vuoto che sarà difficilissimo colmare e mancherà davvero a tanti e tante.

 Il PCI esprime le sue più profonde condoglianze e la sua totale vicinanza alla famiglia di Fabio, a tutti i suoi cari e ai compagni e alle compagne del PCI delle Marche.

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