Un commento su “Il PCI aderisce allo sciopero del 20 maggio”
Cari Compagni,
era il 1989 quando appena maggiorenne potei votare per il simbolo del PCI. Con orgoglio di appartenenza ai valori che furono di Enrico Berlinguer, punto di riferimento dei giovani della mia generazione.
Due soli anni dopo la delusione più grande occhettiana e degli altri cavalli di Troia, mai mitigata dal tentativo della rifondazione per cui non ho mai votato.
Nel 2016, dopo 25 anni di buio, vuoto, di niente nel niente, un gruppo di compagni ha rodato vita al PCI.
Nonostante le difficoltà iniziali la coscenza dell’immensità del valore del nuovo progetto ha convinto i compagni ad andare avanti.
Ad oggi i risultati, soprattutto elettorali, vanno letti in modo più profondo rispetto agli sbarramenti, alle percentuali e alla visibilità mediatica , questo ultimo aspetto da prevedere e valutare come un vanto.
Fa paura l’idea di dare dignità a tutte le persone. Fa paura l’idea di mettere un limite all’arricchimento di pochi a danno di molti. Fa paura l’idea di trovare un’opposizione ai lauti guadagni dell’industria delle armi, ovvero di morte.
Credo che l’idea di una società basata sulla solidarietà tra i popoli sia possibile. Credo sia possibile credere che la felicità sia un valore solo se condivisa con gli altri. Credo che quando tutti coloro i quali chiedono una sanità pubblica, ovvero accessibile gratuitamente a tutti, una scuola pubblica , servizi, strade, spiagge, acqua per tutti senza che nessuno si appropri di beni comuni per i propri profitti e quando davvero sempre più persone capiranno che la pace è un valore che nasce dal prendere distanze da chi vende armi, usurpa le nostre terre, ci costringe a guerre coloniali per i profitti di pochi sulla vita di tanti altri esserei umani, il PCI rinascerà anche dal punto di vista dei numeri e del peso politico.
Ringrazio il Comitato Centrale, il Segretario Mauro Alboresi e tutti quanti stanno ridando vita a quel PCI che unico in Europa fu vera speranza per tanti italiani ed esempio per gli altri partiti comunisti in europa.
Andate avanti
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Cari Compagni,
era il 1989 quando appena maggiorenne potei votare per il simbolo del PCI. Con orgoglio di appartenenza ai valori che furono di Enrico Berlinguer, punto di riferimento dei giovani della mia generazione.
Due soli anni dopo la delusione più grande occhettiana e degli altri cavalli di Troia, mai mitigata dal tentativo della rifondazione per cui non ho mai votato.
Nel 2016, dopo 25 anni di buio, vuoto, di niente nel niente, un gruppo di compagni ha rodato vita al PCI.
Nonostante le difficoltà iniziali la coscenza dell’immensità del valore del nuovo progetto ha convinto i compagni ad andare avanti.
Ad oggi i risultati, soprattutto elettorali, vanno letti in modo più profondo rispetto agli sbarramenti, alle percentuali e alla visibilità mediatica , questo ultimo aspetto da prevedere e valutare come un vanto.
Fa paura l’idea di dare dignità a tutte le persone. Fa paura l’idea di mettere un limite all’arricchimento di pochi a danno di molti. Fa paura l’idea di trovare un’opposizione ai lauti guadagni dell’industria delle armi, ovvero di morte.
Credo che l’idea di una società basata sulla solidarietà tra i popoli sia possibile. Credo sia possibile credere che la felicità sia un valore solo se condivisa con gli altri. Credo che quando tutti coloro i quali chiedono una sanità pubblica, ovvero accessibile gratuitamente a tutti, una scuola pubblica , servizi, strade, spiagge, acqua per tutti senza che nessuno si appropri di beni comuni per i propri profitti e quando davvero sempre più persone capiranno che la pace è un valore che nasce dal prendere distanze da chi vende armi, usurpa le nostre terre, ci costringe a guerre coloniali per i profitti di pochi sulla vita di tanti altri esserei umani, il PCI rinascerà anche dal punto di vista dei numeri e del peso politico.
Ringrazio il Comitato Centrale, il Segretario Mauro Alboresi e tutti quanti stanno ridando vita a quel PCI che unico in Europa fu vera speranza per tanti italiani ed esempio per gli altri partiti comunisti in europa.
Andate avanti
Marco Telera
Medico Chirurgo, Roma