La Cavallerizza, un patrimonio da difendere.

Luca Cangemi, Responsabile nazionale scuola e università del PCI e Dario Ortolano, segretario del PCI di Torino.


Il PCI sostiene l’appello degli intellettuali al ministro dei beni culturali per un intervento immediato e risolutivo che reintegri il Compendio della Cavallerizza Reale al patrimonio indisponibile dello Stato, scongiurando così il pericolo della vendita. Il Compendio rientra a pieno titolo nel complesso del Palazzo Reale ed è in quanto tale che è stata inserita nel sistema seriale delle Regge Sabaude come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Un bene di così grande valore, attinente alla vicenda stessa della formazione dell’Italia come stato unitario deve essere preservato e valorizzato dalle istituzioni pubbliche collettive, che di quella storia sono eredi e interpreti, non può essere lasciato a logiche di mercato, favorite da scelte politiche inaccettabili.

Grave in questa vicenda appare il ruolo dell’Università di Torino, partner della Compagnia di San Paolo nel progetto di acquisto della Cavallerizza. Questo ruolo di spalla di un grande potere privato non ci stupisce ma ci indigna. Un grande ateneo statale dovrebbe sentire la salvaguardia e la fruibilità pubblica di un bene storico di tale rilevanza come parte della propria missione culturale, ancora una volta si sceglie invece di lanciare un segnale opposto, un segnale di subalternità ai poteri forti. Anche per questo bloccare la vendita della Cavallerizza appare necessario.

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