La Fondazione Agnelli per impedire la supplentite vuole bloccare la mobilità, invece di stabilizzare i precari.

di Luca Cangemi, Responsabile Nazionale Scuola PCI

Sulla scuola, ferita dal coronavirus, iniziano a volteggiare gli avvoltoi. Non poteva, certo, mancare la Fondazione Agnelli, che ha fatto della distruzione della scuola pubblica e dei diritti di chi ci lavora la sua missione.

Leggiamo che Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, nell’ambito di una acritica esaltazione della didattica a distanza, vuole prolungare le lezioni a luglio, iniziare allo stesso modo a settembre ignorando le difficoltà enormi che ciò comporterebbe ed ha anche una idea particolare sugli organici: vuole “congelare” la mobilità e i trasferimenti per impedire la girandola delle supplenze.

Cioè vuole colpire ancora una volta i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dell’istruzione.

È del tutto chiaro che invece è preliminare, per iniziare il prossimo anno scolastico, una scelta opposta a quanto si è fatto finora e a quanto propone Gavosto: stabilizzare il precariato, rafforzare gli organici tanto dei docenti quanto del personale ATA. Solo così si impediranno le cattedre vuote per mesi, la girandola degli incarichi, le classi pollaio.

Solo così la scuola italiana sarà nelle condizioni di affrontare una ripresa che presenta inedite difficoltà.

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