La nostra “Presa d’Atto”: i padroni licenziano!

di Dipartimento Lavoro PCI

Lo sapevamo ma è bene “prendere atto” che i padroni sono sempre gli stessi.

Possono “raccomandare”, “auspicare”, “prendere atto” … alla fine (o all’inizio) licenziano. Senza regole, senza pudore.

Questa mattina sono stati licenziati con una mail 422 lavoratrici e lavoratori della GKN di Campi Bisenzio. Non è la prima né sarà l’ultima volta da quando c’è stato lo sblocco dei licenziamenti e la tragicamente ridicola “Presa d’Atto” firmata da CGIL-CISL-UIL, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative Italiane e Governo.

La GKN, che è di proprietà di un fondo di investimento estero, è associata a Confindustria ma ha agito come fanno abitualmente i padroni. A loro non interessa nulla delle condizioni di chi lavora e, visto che considerano le leggi e le regole dei fastidiosi “lacci e laccioli”, figuriamoci delle “raccomandazioni”.
Se vogliono licenziare lo fanno perché a loro interessano solo i soldi e il profitto.

Adesso i sindacati presenti in fabbrica sono sul piede di guerra, stanno lottando al fianco degli operai. A loro, lavoratrici e lavoratori, sindacalisti che sono in prima linea, va tutto il nostro appoggio e la nostra solidarietà.

Non si può rimanere indifferenti a quanto sta succedendo nel nostro paese.

Come sempre sono i lavoratori e le lavoratrici che lottano per difendere il lavoro e l’attività produttiva del nostro paese. I padroni, al solito, scappano con i soldi. Dobbiamo rendercene conto, solo con la lotta e il conflitto si difendono i posti di lavoro e lo sviluppo industriale ed economico del nostro paese.

Solo con la solidarietà di classe e la mobilitazione, che deve essere nazionale oltre che delle singole unità lavorative, si potrà rompere l’abitudine a far ricadere tutti i costi della crisi sulla spalle di chi lavora. La concertazione e quella malsana  idea secondo la quale “siamo tutti sulla stessa barca”
portano a queste situazioni, a questi disastri.

Si cominci da subito a contrastare la marea dei licenziamenti organizzando uno sciopero generale che abbia come obiettivi quelli di non perdere nessun posto di lavoro e di far pagare ai padroni la crisi che loro stessi, e non solo la pandemia, hanno prodotto.

2 Comments

  1. Gianfranco Mosca

    Sembra di essere tornati indietro di sessant’anni con una aggravante, noi eravamo i figli della guerra provati ad ogni sacrifico, i giovani lavoratori ora si trovano ad affrontare sacrifici per loro inimmaginabili.
    Forza compagni, la lotta è dura ma non ci fa paura.!

  2. Mariani Giorgio

    Bisogna cominciare a ripensare alla possibilità di riportare, nella lotta di classe, l’idea di occupare le imprese, che si ritirano dalla produzione, costituendo cooperative di lavoratori che invece ne vogliono proseguire l’attività. Per far questo sono necessari severi cambiamenti, nel sindacato e nel partito.

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