L’UE deve cambiare atteggiamento nei confronti degli scambi commerciali con la Cina

Questa la critica di Helmut Scholz, deputato al Parlamento europeo della Die Linke, coordinatore del gruppo politico GUE/NGL nella Commissione Internazionale e membro della Commissione per gli Affari Costituzionali e della delegazione delle Relazioni con gli Stati Uniti all’interno del Parlamento Europeo.

a cura di Lorenzo Battisti, Dipartimento Esteri PCI

In vista del vertice UE-Cina della prossima settimana, l’eurodeputato Helmut Scholz ha criticato la Commissione e il Consiglio per il cambiamento di atteggiamento nei confronti delle relazioni con la Cina.

Parlando nel dibattito di questa settimana del Parlamento europeo sulle relazioni commerciali UE-Cina con i rappresentanti della Commissione e del Consiglio, ha dichiarato Scholz: “La nuova strategia della Commissione concepisce la Cina come un “rivale sistematico” – questo è un termine che appartiene all’era della guerra fredda”.


“La Cina non è una minaccia e non è il nostro avversario. Il colonialismo e l’imperialismo non sono stati promossi dalla Cina. L’Europa e gli Stati Uniti devono imparare a non considerarsi più padroni indiscussi del mondo che possono guardare dall’ alto in basso la Cina e il resto del mondo. Abbiamo bisogno di un partenariato ad altezza d’occhio. Ciò non esclude la concorrenza. Ma dobbiamo definire insieme le regole. Il tempo della dettatura è finito”.

Scholz ha sfidato i decisori europei ad accettare la lentezza con cui la Cina apre i suoi mercati per consentire lo sviluppo proteggendo le persone nei settori vulnerabili: “Negli ultimi decenni la Cina ha cambiato completamente il suo sistema economico. In questo processo, la gente non è morta di fame. Al contrario, 600 milioni di persone sono state liberate dalla povertà. La ricetta cinese è una crescita inclusiva. Ciò richiede che l’apertura del mercato sia fatta passo dopo passo. Voglio dire, in Europa abbiamo proposte migliori da offrire per la transizione economica di 1,3 miliardi di persone”?

“Il prossimo vertice è un’occasione per unire le forze con la Cina per rafforzare l’economia globale, per prevenire i cambiamenti climatici, per far fronte ai salti tecnologici e alle loro conseguenze e per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Mancano solo 11 anni al 2030.

Scholz si è rivolto alla Commissione e ai rappresentanti del Consiglio: “Vi esorto a non istigare l’isteria anticinese nella prossima campagna elettorale. Non dobbiamo lasciarci manipolare e farci trascinare da Donald Trump e dalla sua politica conflittuale”.

“Dobbiamo integrare i nostri concetti europei di partecipazione congiunta, diritti umani e diversità nella nostra cooperazione con la Cina, al fine di cogliere i benefici del nostro potenziale combinato”, conclude Scholz.

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