SIAMO TUTTI MIMMO LUCANO: ARRESTATECI TUTTI!

Arrestateci tutti! E’ un grido di sfida a sostegno dei mille e mille Mimmo Lucano d’Italia e del mondo. Sostegno al sindaco di Riace, perché colpendo lui si vuole colpire la possibilità di utilizzare le istituzioni locali fuori dalle regole restrittive che dall’Unione Europea arrivano giù, fino al più piccolo ente amministrato dal pubblico. Una sentenza da regime, in un’Italia dove “democratici” e razzisti condividono serenamente il governo, inaccettabile. Arrestateci tutti perché noi oltre che complici siamo i mandanti: con gli ideali che diffondiamo per annientare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Siamo i mandanti delle idee comuniste che vogliono che questo sistema, perfettamente e logicamente capitalista, sia trasformato, ribaltato. Riteniamo che a questo punto serva una grande risposta di massa per ricacciare indietro questi segnali sempre più inquietanti. L’idea iniziale del sindaco di voler sopperire allo spopolamento del paese, dando risposta positiva a chi chiedeva aiuto, ai migranti, era semplice quanto concreto e rivoluzionario nel suo genere. Riace era stato il primo comune italiano, assieme a Trieste, a partecipare al sistema per l’accoglienza che poi sarebbe diventato lo Sprar, (Sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, poi smantellato da Salvini quando era ministro dell’Interno). Nel 2017, a seguito delle indagini, come denunciano i difensori di Mimmo Lucano, Riace è stata esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 (parliamo di circa 650mila euro non erogati) e per il 2018 il paese non è compreso tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre. Se l’esperienza Riace verrà affondata saranno messi in strada 165 rifugiati, almeno 50 bambini, circa 80 operatori e numerose attività commerciali chiuderanno. Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e noto attivista per i diritti umani, arrivò a Riace per sostenere Lucano. Disse in quell’occasione: «Questa è un’esperienza unica, non solo per l’Italia, ma pure per tutta l’Europa. È assurdo che il ministero abbia deciso di non finanziare questo progetto tagliando le gambe a Mimmo e a tutto questo. Questa politica uccide soltanto quelle iniziative positive che nascono dal basso». Limpida la linea di difesa che hanno adottato gli avvocati di fiducia dell’ex sindaco: «Estraneo alle accuse contestate, ontologicamente incapace di agire per guadagno anche solo politico, come dimostrano le numerose proposte di candidatura rifiutate. Anzi, ha agito come fedele rappresentante dello Stato e interprete della Costituzione quando lo Stato era assente e incapace di dare assistenza e riparo ai profughi che a centinaia sbarcavano sulle coste calabresi durante l’emergenza Mediterraneo. Se da sindaco è andato oltre le sue facoltà non è stato certo per il potere, ma perché ci credeva ed era giusto, perché lo chiede la nostra Costituzione». Mimmo Lucano, colpito nell’intimo ha accusato il colpo: «Questa è una vicenda inaudita. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo un’assoluzione. Ho speso la mia vita per rincorrere ideali contro le mafie. Ho fatto il sindaco, mi sono schierato dalla parte degli ultimi, dei rifugiati che sono arrivati. Mi sono immaginato di contribuire al riscatto della mia terra ed è stata un’esperienza indimenticabile, fantastica. Però oggi devo prendere atto che è finito tutto». Ma la difesa, con lucidità indica già la strada per non arrendersi: È difficile comprendere come il Tribunale di Locri non abbia preso nella giusta considerazione quanto emerso nel corso del dibattimento, durato oltre due anni, che aveva evidenziato una realtà dei fatti ben diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa. Per ora purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l’entità della pena inflitta a Mimmo Lucano sono totalmente incomprensibili e ingiustificate  e aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti». Noi comunisti, il Partito Comunista Italiano, forte della sua carica ideale, della storica e rinnovata volontà di combattere tutte le mafie, di difendere e attuare il dettato costituzionale nei suoi valori resistenziali e di emancipazione e solidarietà, conferma la volontà di alzare l’attenzione e di chiamare tutte e tutti ad alzare la voce in difesa della solidarietà contro ogni sfruttamento. Scelte ed ideali che oggi passano proprio attraverso la difesa solidale con Mimmo Lucano contro xenofobie, razzismi, sfruttamenti favorevoli alle mafie, e politiche vergognose che vediamo coesistere nel Governo della Repubblica. Noi comunisti con la parte più debole della società, a difesa di chi conduce le nostre stesse battaglie.

2 Comments

  1. Antonio Pisa

    Come Segretario della Sez
    PCI di Zagarolo, a nome di tutta la Sezione, confidiamo a pieno la battaglia avanti da Mimmo Lucano, baluardo della accoglienza e della featellanza.

  2. Alessandro Lagi

    L’ennesimo “delitto” di stato!! Dopo la scandalosa e preoccupante sentenza della Cassazione sulla trattativa Stato-Mafia si sta tentando di fare prevalere l’arroganza dei “poteri forti”!!! Ma non ci riusciranno! Il nostro glorioso simbolo PCI e’ tornato sulle schede elettorali!!! Mimmo siamo con te!!!!!

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