NO ALLA DELOCALIZZAZIONE, SOSTENIAMO LA LOTTA DEGLI OPERAI DELLA ELICA

di PCI Marche

La direzione della multinazionale Elica, che produce cappe da cucina, ha annunciato di voler mandare a casa 409 lavoratori sui 560 del comprensorio di Fabriano, portando il grosso della produzione in Polonia.

Lo stabilimento di Cerreto d’Esi è minacciato di completa chiusura e fortemente ridimensionato sarebbe quello di Mergo, in pratica è tutta l’attività in Italia che viene duramente colpita.
Da rilevare che si tratta di un’azienda in attivo, che come denunciano i sindacati, ha distribuito “milioni di euro solo come buone uscite agli amministratori”, e che non si vergogna di “chiedere denaro pubblico”.

E’ scandaloso che nell’Unione Europea che si presenta come unione solidale dei paesi che ne fanno parte, sia permesso
ai capitalisti di spostare la produzione da un paese all’altro senza pagare pegno e per realizzare il massimo di profitto
pagando il meno possibile i lavoratori.

Chiediamo che il Governo intervenga ad impedire la delocalizzazione e salvaguardi la produzione e l’occupazione in
Italia. E’ alla prova la fiducia che i dirigenti sindacali di Cgil-Cisl e Uil hanno dato in bianco al presidente Draghi.

Esprimiamo totale solidarietà agli operai della Elica che stanno lottando a Cerreto d’Esi, Mergo e Fabriano per far ritirare la decisione della direzione della multinazionale Elica.

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