paradossi di Radio Radicale

di Ruggero Giacomini


Da settimane “Radio radicale, organo della Lista Marco Pannella”, reclama la conferma dei finanziamenti pubblici finora generosamente percepiti, e grazie ai quali per anni ha tuonato non solo contro ogni forma di finanziamento dei partiti e liste politiche, ma in generale contro l’impresa di stato e l’intervento pubblico in economia, in nome del liberismo più sfrenato.
Alti lamenti si innalzano nell’etere, dicendo che si vuole “chiudere radio radicale”; con ciò ammettendo che in questione non è semplicemente il servizio delle “trasmissioni in convenzione”, ma che è tutta la radio che è vissuta e vive grazie al finanziamento pubblico.
Rivendicare il finanziamento pubblico in un “organo” che si è distinto per oltranzismo liberista e contro l’intervento dello Stato in economia è effettivamente un paradosso.
Da notare inoltre che tra gli esponenti politici che si avvicendano e accalorano i più numerosi e appassionati sono quelli della Lega e del PD, con contorno di sinistra liberal-bertinottesca, che si ritrovano insieme senza imbarazzo su un terreno di convergenza inedito, che potrebbe avere sviluppi sorprendenti.

One Comment

  1. Vecchia Talpa

    la chiusura di un organo d’informazione ,anche la più becera è sempre una sconfitta della Democrazia. Al massimo si può dire che questo aiuto è il peggiore e il più partigiano che vi possa essere in presenza di mille alti organi di informazioni che vivono solo di sostentamento da parte di lettori ed ascoltatori.

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