PCI e FP aderiscono alla mobilitazione dell’11 Marzo a sostegno dell’Iniziativa dei Cittadini Europei per l’accesso universale e contro i profitti privati sui vaccini

L’11 marzo di un anno fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarava la pandemia da Covid 19. Un anno dopo, milioni di vittime in tutto il mondo e quasi centomila in Italia ne sono il bilancio drammatico e
purtroppo ancora provvisorio.

Rendere giustizia a coloro che hanno perso la vita significa non solo offrire tutte e tutti il nostro contributo perché la malattia venga infine sconfitta. È tempo anche e soprattutto di prendere coscienza della natura antiumana e fallimentare di un modello, quello ordoliberista, che con il suo culto del privato e del mercato e la subordinazione del ruolo del settore pubblico e dei servizi alla cittadinanza alle logiche del profitto, ha indebolito per decenni la capacità di reazione delle società europee di fronte alle emergenze e ha dunque contribuito ad aprire la strada alla tragedia che stiamo vivendo.

Quello stesso modello oggi fallisce sul fronte vitale della campagna vaccinale. Invece che tutelare le nostre vite e la nostra salute, l’Unione Europea si trincera dietro la difesa dei brevetti delle multinazionali farmaceutiche, facendo la sua parte perché i vaccini anti-covid siano un affare capace di produrre profitti da capogiro per esse, sulla nostra pelle.

Eppure è noto che le ricerche che hanno portato allo sviluppo dei vaccini hanno ricevuto ingenti finanziamenti pubblici, dall’UE come dai singoli Stati!

L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), cui il Partito Comunista Italiano e Fronte Popolare hanno scelto di aderire insieme, si propone di produrre una grande mobilitazione in tutta Europa per mettere fine a questa vergogna. Trasparenza sui finanziamenti pubblici erogati per la ricerca sui vaccini e sui termini dei contratti stipulati dalla Commissione Europea con le multinazionali del farmaco per la loro fornitura, abolizione dei brevetti, universalità e gratuità dell’accesso: questi sono gli obiettivi della campagna.

Già quasi 100mila firme sono state raccolte online in tutta l’UE. L’Italia, con quasi 30 mila, è il primo paese per numero assoluto di firme raccolte: un grande risultato che ancora non basta, perché ne servono quasi il doppio per raggiungere la soglia minima fissata per il nostro Paese e un milione perché le istituzioni di Bruxelles siano tenute a darci una risposta.
Nel primo anniversario della proclamazione della pandemia, è stata indetta una giornata di mobilitazione europea per la raccolta delle firme. Il PCI e FP, ancora una volta, aderiscono convintamente.

Invitiamo tutte le nostre strutture locali, le nostre compagne e i nostri compagni, a fare la loro parte perché, ancora una volta, l’11 marzo dall’Italia venga una forte risposta di partecipazione e di lotta.

NOI CI SIAMO!

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