Quanta ipocrisia

Di Giorgio Langella – Segreteria Nazionale PCI

Ieri, 3 maggio, era la giornata mondiale della libertà di stampa.

A leggere i titoli e i contenuti degli articoli su varie testate giornalistiche viene da esclamare: “ma quanta ipocrisia!”.

Ipocrisia, sì, certamente perché si leggono alcune frasi si notano discrepanze non da poco.

Si prenda ad esempio un articolo di ansa.it nel quale vengono riportare alcune affermazioni del presidente Mattarella:

 “la libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese. Ce lo insegnano in questi giorni i drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina” …  “è compito della comunità internazionale ai vari livelli rendere effettivi questi diritti”. 


e poi,


“La Giornata mondiale della libertà dell’informazione indetta da Onu e Unesco – scrive Mattarella – si apre quest’anno con un bilancio purtroppo drammatico. Sono 24 i cronisti uccisi nel 2021 e quasi 500 gli imprigionati. Un dato destinato a salire con la guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, attualmente in corso. Su di essi – prosegue il presidente – intensa deve essere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Si tratta di un prezzo altissimo pagato da chi è chiamato a onorare con coerenza la professione: essere testimoni di verità, attraverso le parole, le immagini. Testimoni che hanno talvolta pagato con la loro vita l’esposizione dei fatti, spesso scomodi per i poteri costituiti, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Testimoni di libertà che – conclude il capo dello Stato – hanno voluto rendere effettiva quella di espressione, coscienti di come una cittadinanza consapevole, attiva, capace di confrontarsi e approfondire, passa attraverso il loro servizio”. 

Tutto giusto, per carità, quasi ovvio … peccato che tra le citazioni che si leggono (non solo nell’articolo ansa) manca qualcuno. Ci riferiamo a una persona che sembra sparita dall’orizzonte dei maggiori organi di informazione italiana e “occidentale”. Questa persona si chiama JULIAN ASSANGE da più di tre anni rinchiuso in carcere di massima sicurezza inglese (Belmarsh) e, precedentemente per 7 anni ha vissuto nell’ambasciata dell’Equador dove aveva chiesto asilo politico in quanto oggetto di una vera e propria persecuzione da parte degli Stati Uniti in quanto si era preso la libertà di diffondere all’opinione pubblica mondiale informazioni è “sensibili” che svelavano torture, uccisioni di civili, crimini di guerra effettuati in varie parti del mondo (Afghanistan, Irak, Libia, Siria ecc.). Rendere pubblica la verità, evidentemente, è un grave delitto in particolare se questa verità risulta scomoda per le grandi democrazie occidentali che, per definizione, sono “culla della libertà”. E’ qualcosa di imbarazzante che bisogna cancellare dalla memoria. Così, parlare di Assange, è tabù sia per i “grandi organi di informazione”, sia per il governo, sia per la maggior parte dei parlamentari italiani (e non solo). Del resto, forse, non è neppure un giornalista. Del resto, per quanto riguarda l’informazione, Reporters sans Frontières colloca il nostro paese al 58° posto della classifica sulla libertà di stampa (l’anno scorso era al 41° posto) . Allora è meglio tacere, parlare d’altro, nascondere. Tanto se verrà estradato in USA (com’è quasi sicuro) verrà condannato a 175 anni di carcere (come è molto probabile). E così gli si potrà mettere una pietra sopra. Non esisterà più.

5 Comments

  1. RENATO TOSCANO

    Il caso Assange,riemerso proprio in questi giorni, in cui tutte le anime candide della disinformazione del nostro paese si scatenano nel linciaggio mediatico di chi in materia di guerra Russia-Ucraina osa pronunciare opinioni e narrazioni diverse rispetto a quelle dominanti, mostra come anche i poteri delle cd. democrazie occidentali invocano apertamente la censura ,quella di cui accusano i regimi dittatoriali, arrivando a manipolare le dichiarazioni di coloro che osano dissentire circa le soluzioni di uscita dal conflitto,definendoli putinisti, imprecando contro giornalisti come Giuseppe Brindisi di rete 4,reo di non aver contraddetto il ministro degli esteri della Federazione Russa nell’intervista del 2 maggio scorso.Vorrei ricordare a questi ipocriti censori e pennivendoli che una cosa e’ il dibattito politico, altra cosa e’ l’intervista. Grandi firme giornalistiche da molti di loro osannate come Bruno Vespa e Enzo Biagi, hanno intervistato ad es, Saddam Hussein , prima della prima guerra del golfo e rispettvamente il boss Luciano Liggio, senza che vi sia stato alcun contraddittorio, tanto che il Liggio pote’ impunemente affermare che la mafia non esisteva, senza che il suo interlocutore entrasse in totale conflitto dialettico con lui. In realta’ nessuno di loro vuole riconoscere (Putin compreso) che questa sporca guerra come quasi molte altre ha le sue radici esclusivamente in interessi materiali ,strategici ,economici ed altri ancora che ai popoli non e’ dato sapere, e che le isterie filoucraine ed antirusse, non hanno nulla di umanitario,anzi si sta mandando al macello il popolo ucraino utilizzandolo per fini esclusivamente cinici e materiali, cosi’ come a Putin della popolazione russofona del Donbass non frega esattamente nulla,anzi la utilizza come foglia di fico propagandistica, alla stessa stregua con cui i signori imperialisti americani e i loro servi europei strumentalizzano gli Ucraini. Occorre allora far sentire forte la voce di un dissenso credibile e documentato, che vada a demolire la propaganda guerrafondaia di costoro, che vanno additati all’opinione pubblica come coloro che di fatto preparano il terreno per giustificare l’ipotesi non piu’ tanto improbabile di una terza guerra mondiale, e il caso Assange ne mette a nudo l’ipocrisia e le loro contraddizioni.

  2. Vannini Andrea

    E ANDREA TORCHELLI? ASSASSINATO IN UCRAINA DAI FASCISTI. IL FASCISTA UCRAINO, CHE ERA UNO DEI SUOI ASSASSINI, PROCESSATO IN ITALIETTA, DOVE SI TROVAVA, PRIMA CONDANNATO IN PRIMO GRADO E POI ASSOLTO IN SECONDO GRADO. SCAPPATO IN UCRAINA SCORTATO DA ESPONENTI GOVERNATIVI UCRAINI IN AEREO DI STATO. MATTARELLA É STATO E CONTINUA A ESSERE, PER CHI HA MEMORIA, UN CRIMINALE DI GUERRA E CONTRO L’ UMANITÀ ESSENDO STATO IL VICEPRESIDENTE DEL GOVERNO D’ ALEMA (ALTRO CRIMINALE) RESPONSABILE DELLA PARTECIPAZIONE DELLA COLONIA ITALIA ALLA GUERRA DI AGGRESSIONE CONTRO LA JUGOSLAVIA.

  3. RENATO TOSCANO

    Quanto a criminali di guerra, l’elenco di questi sul versante occidentale e’ molto fitto, a partire dall’atomica in Giappone, ai massacri fomentati dall’occidente in Indonesia contro Sukarno, all’assassinio in Congo di Patrice Lumumba, ai gas tossici usati dagli USAin Vietnam, all’appoggio dato ai crimini delle dittature sudamericane a Pinochet e ai suoi compari guatemaltechi, nicaraguensi, uruguyani, salvadoregni, argentini, etc, ai criminali bugiardi che hanno inventato le armi chimiche inesistenti in Iraq, da loro poi effettivamente adoperate contro la popolazione di Falluja, a coloro poi che hanno destabilizzato la Libia disintegrandola come nazione, a coloro che volevano distruggere la Siria, per insediarvi un loro vassallo, a coloro(l’israeliano Sharon) che hanno favorito grossolanamente le stragi di Sabra e Chatila nel 1982 in Libano e cosi’ via! Non una voce occidentale si e’ mai sentita per chiedere giustizia e deferire alla Corte dell’Aja i responsabili politici e militari di queste infamie! Se poi spulciamo tra le guerre nascoste degli ultimi 30 anni in Africa, dove esiste una sfacciata riedizione del colonialismo occidentale, allora il lungo elenco potrebbe divenire chilometrico. Ed oggi gli stessi ipocriti soloni ,strepitano scandalizzati per quel che avviene in Ucraina, con gli stessi pennivendoli e pseudo commentatori da strapazzo che hanno taciuto sistematicamente! Costoro si permettono di dare spocchiose lezioni di democrazia ai giornalisti russi ,invitati ai talk show, non per comprendere le ragioni della controparte, ma per insultarli e scavare un solco ancora piu’ profondo con il popolo russo, eliminandolo anche dalle varie competizioni sportive e dai vari eventi culturali, confiscando arbitrariamente tutte le proprieta’ dei cd. oligarchi , misure queste che i signori imperialisti americani hanno sempre rinfacciato alla rivoluzione cubana, sotto embargo criminale da 60 anni!

  4. Marco

    Piersanti un uomo per bene, il fratello un uomo pessimo.

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