Renzi ha perso e lascia, la democrazia ha vinto.

di Mauro Alboresi, Segretario nazionale PCI

viva la costituzione
Il Partito Comunista Italiano esprime la propria piena soddisfazione per l’esito del referendum, inerente la legge costituzionale approvata dal Parlamento il 12 Aprile 2016, tenutosinella giornata di ieri. Sette italiani su dieci si sono recati al voto: una grande prova di partecipazione, di democrazia in ordine ad una questione di assoluto valore.

Il risultato è inequivocabile: le ragioni del no, tante, sono state condivise dal 59,7% dei cittadini.

La riforma Boschi-Renzi è stata respinta, e con essa la scelta di un potere legislativo sempre più subordinato a quello esecutivo, di una democrazia delegata ad una cerchia sempre più ristretta, espressione degli interessi dei poteri forti, contrapposta a quella partecipata sottolineata dalla Costituzione.

A nulla è valsa la protervia, la strumentalità, con la quale tanta parte dei sostenitori del sì, innanzitutto il Presidente del Consiglio, la maggior parte del Partito Democratico, sono stati in campo. Renzi ha trasformato il referendum in un plebiscito pro o contro la sua persona: l’esito del voto lo ha indotto alle dimissioni.

Che il suo governo non sia più in campo, e con esso le politiche liberiste che l’hanno largamente connotato è una buona notizia, soprattutto per le masse popolari, per il mondo del lavoro, che continuano a pagare la gestione della crisi finanziaria ed economica nella quale si dibatte il Paese, affrontata con le stesse politiche che ne sono la causa.

Con la vittoria del no si apre una nuova fase, certamente complessa, problematica, aperta a molteplici sbocchi, ma tale; qualora avesse vinto il sì, si sarebbe consolidata quella politica da “uomo solo al comando”, da tempo perseguita da quel blocco economico e finanziario che ha supportato Renzi e che ha evidenziato nel nostro Paese la sussistenza di una vera e propria questione democratica.

Spetta ora al Presidente della Repubblica affrontare la questione.

Il Partito Comunista Italiano chiede che quanto prima si ponga rimedio all’indecenza della legge elettorale vigente alla Camera, il cosiddetto Italicum, anch’essa imposta da Renzi a colpi di maggioranza e poi dallo stesso offerta come improbabile scambio in funzione del sì, e che la parola sia ridata ai cittadini.

Il Partito Comunista Italiano resta convinto della necessità di un sistema elettorale proporzionale, senza sbarramenti, in grado di rappresentare in Parlamento l’articolazione della società italiana, di ridare allo stesso la funzione sottolineata dalla Costituzione.

La fase che si apre dopo la vittoria del no parla anche e soprattutto alla sinistra, che deve e può ritrovare le ragioni dell’unità, proporsi come soggetto credibile, funzionale alla soluzione dei tanti problemi presenti.

Non servono scorciatoie organizzative, serve rimetterne in campo i valori e le politiche e ancorarsi alla Costituzione, battersi per una sua piena e puntuale applicazione.

Roma, 5 Dicembre 2016

 

One Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *