SICILIA: l’emergenza incendi frutto di scelte politiche disastrose

di PCI Federazione di Catania

Il Partito Comunista Italiano ha tenuto una conferenza stampa di fronte alla Prefettura di Catania sui gravissimi danni che sta producendo l’emergenza incendi su tutto il territorio nazionale ed in particolare in Sicilia.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Luca Cangemi della segreteria nazionale del PCI, Fabio Rapisarda, segretario provinciale ed una delegazione della USB Vigili del Fuoco, guidata dal rappresentante provinciale Carmelo Barbagallo.

Incuria del territorio, interessi criminali, smantellamento degli apparati pubblici preposti alla prevenzione ed alla sicurezza sono i fattori che concorrono a determinare una situazione intollerabile: una parte consistente del patrimonio boschivo distrutta, minacciate le attività economiche e gli insediamenti civili- ha dichiarato Luca Cangemi- gravissime sono le responsabilità del governo regionale e di quello nazionale: si pagano inefficienze, ritardi, confusione di competenze ma soprattutto le politiche di privatizzazione e precarizzazione che hanno distrutto la funzionalità degli apparati pubblici. Serve una mobilitazione dei cittadini e dei lavoratori contro queste scelte- ha concluso Cangemi.

l’USB Vigili del Fuoco- ha ricordato Carmelo Barbagallo- da tempo aveva lanciato un allarme sull’assoluta inadeguatezza degli organici e dei mezzi a disposizione. Carenze che si accompagnano ad una situazione inaccettabile sotto il profilo delle condizioni di lavoro. È necessario -ha concluso Barbagallo- che la società intera prenda coscienza delle gravi conseguenze sulla sicurezza di tutti che hanno le scelte governative riguardanti il corpo dei Vigili del Fuoco che svolge una funzione essenziale.

Il PCI – ha dichiarato Fabio Rapisarda- continuerà la sua opera di informazione nei confronti dei cittadini rispetto alle tematiche della protezione civile con attenzione non solo all’emergenza incendi ma anche altre questioni, come il rischio sismico, che sono molto rilevanti nella nostra area geografica. Non è più possibile tollerare l’assenza di serie politiche di intervento pubblico e di seri investimenti per la salvaguardia del territorio -ha concluso Rapisarda.

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