SOFIA, BULGARIA: cronaca del Convegno sul 100° dell’Ottobre tra PC di Bulgaria, PC Siriano e PCI

a cura del Dipartimento Esteri PCI

Sofia, Bulgaria, sabato 9 dicembre, ore 10.00 del mattino. La sala convegni della sede nazionale del Partito Comunista di Bulgaria, al centro di Sofia, si va pian piano riempiendo. Il Dipartimento Esteri del PCI e la Segreteria Nazionale del Partito Comunista di Bulgaria hanno lavorato a lungo per mettere in piedi quest’odierno convegno, dal titolo “A 100 anni dalla Rivoluzione – Le lezioni dell’Ottobre”.

Prima della cronaca politica del convegno crediamo sia opportuno tratteggiare un breve quadro politico bulgaro: il Partito Comunista Bulgaro, che ha governato la Bulgaria per tutto il periodo del “socialismo realizzato” e ha avuto come segretario generale il celebre Todor Hristov Živkov, nel 1990, dopo la caduta dell’esperienza socialista, si è trasformato nel Partito Socialista Bulgaro (Bălgarska Socialističeska Partija) che ha governato per alcune fasi la Bulgaria post socialista ed ora è all’opposizione del governo di centro-destra presieduto da Borys Boykov e sostenuto dal partito “Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria” (GERB) che ha vinto le ultime elezioni con il circa il 33%, mentre al Partito Socialista ( considerato filo russo) ne sono andati il 27%.

Con la trasformazione del Partito Comunista Bulgaro in Partito Socialista, i comunisti e le comuniste della Bulgaria si sono riorganizzati/e nell’attuale Partito Comunista di Bulgaria, che anche nelle ultime elezioni bulgare ha fatto parte di una coalizione di sinistra, avente al proprio interno anche il Partito Socialista. Con questa coalizione il PC di Bulgaria ha eletto alla Camera il suo segretario generale, compagno Alexander Paunov.

E’ con il PC di Bulgaria, dunque, che il PCI ha lavorato per il convegno sul 100° dell’Ottobre del 9 dicembre a Sofia, convegno strutturato in tre iniziali relazioni introduttive (Fosco Giannini, Segreteria Nazionale PCI e Responsabile Esteri; Ammar Bagdache, Segretario Generale del Partito Comunista Siriano; Alexander Paunov, Segretario Generale del Partito Comunista di Bulgaria).

Verso le 10.30, di fronte ad una sala piena (compagni bulgari e compagni italiani residenti in Bulgaria, venuti anche per inaugurare ufficialmente le due Sezioni unite del PCI “Lucio Libertini”, l’una Sezione di Plovdiv e l’altra di Sofia) la Presidenza del convegno da l’avvio ai lavori. Ma la prima relazione, del compagno Fosco Giannini, è preceduta da un messaggio di saluto che il compagno Mauro Alboresi, Segretario Nazionale del PCI, porta, per telefono, al convegno. Il breve, ma politicamente denso saluto di Alboresi, è salutato da uno scrosciante applauso. Si susseguono poi le relazioni di Giannini, del compagno Ammar Bagdache del PC Siriano e del Segretario Generale del PC di Bulgaria Alexander Paunov ( le tre relazioni, una volta tradotte e sistemate, verranno pubblicate in questo sito).

Dopo le relazioni si apre un vasto e veramente alto dibattito, garantito, nella sua qualità, dalla presenza di dirigenti nazionali del PC di Bulgaria, da membri del suo Comitato Centrale, da docenti universitari bulgari iscritti al PC di Bulgaria, da giornalisti e capo-redattori di riviste politiche di sinistra e vicine ai comunisti, da insegnanti ed esponenti dei movimenti giovanili vicini al PC di Bulgaria. Intervengono, inoltre, anche i compagni italiani presenti, tra i quali il Segretario delle due Sezioni del PCI in Bulgaria ( Luigi Cavalli) e il loro Presidente ( Maurizio Ferreri). Un lavoro terribile (perfettamente svolto) spetta alla compagna Nelly – Nedyalka- Dzhambazova ( bulgara, laureatasi in Lettere in Italia, iscritta alla Sezione PCI di Plovdiv)  che traduce tutti gli interventi bulgari in italiano e viceversa, finendo il convegno veramente sfinita.

Il dibattito, si diceva, è stato davvero vivo, affascinante, di grande livello. Molte le riflessioni, anche inedite, sull’Ottobre e sulle sue conseguenze mondiali ( l’emulazione della Rivoluzione, la lotta anticolonialista mondiale che ne è derivata, la vittoria sul nazifascismo, la lunga stagione universale dei diritti prodotta dall’Ottobre); sull’attualità del leninismo ( il rapporto soggetto/oggetto, in termini filosofici e politici, la concezione leninista del partito); sulla forma che oggi i partiti comunisti debbono darsi; sulle responsabilità e i tradimenti di Gorbaciov; sull’URSS, sulle sue grandezze e i suoi limiti; sul “socialismo realizzato” e sul socialismo realizzato in Bulgaria ( analisi vere, impegnate, sia prive dello spirito liquidazionista occidentale che di inutile apologia); sul quadro internazionale odierno, sulla necessità rivoluzionaria dell’antimperialismo e dell’internazionalismo.

Molte anche le domande, soprattutto poste al compagno Fosco Giannini: su Gramsci, su Berlinguer, sulla fine del PCI; sulla struttura e sulla linea politica dell’attuale PCI; sull’Unione Sovietica, sulla Cina, sul movimento comunista mondiale, sul quadro politico italiano…

Dopo le risposte dei relatori alla platea, è stato il compagno  Ghyorghie   Ivanov, già tra i primi dirigenti nazionali dell’ex Partito Comunista Bulgaro, stretto collaboratore per oltre quindici anni di Živkov, legato ( “anche in termini di amicizia personale”) ai più prestigiosi e noti dirigenti sovietici, dei Paesi del “campo socialista” e del movimento comunista internazionale del Secondo dopoguerra e attualmente Responsabile dell’Ideologia nel Partito Comunista di Bulgaria, a chiudere, chiosare, il Convegno.

E non certo un intervento rituale, quello del compagno Ivanov, che ha centrato la sua riflessione sulla crisi ed il crollo dell’URSS (“ non basta certo la categoria di tradimento, per capire la crisi sovietica: occorre analizzare, materialisticamente, la questione del mancato, pieno, sviluppo delle forze produttive socialiste, per giungere a decodificare quella crisi”); ha respinto la demonizzazione,  “operata dall’intero occidente”, delle esperienze del socialismo realizzato, ponendo tuttavia l’accento critico sulla mancanza, in quelle esperienze, sia del mancato e pieno sviluppo economico che la mancata costruzione di un rapporto positivo tra potere e popolo, tra partito e masse, tra governo socialista e lavoratori.

Con questo Convegno sull’Ottobre tra PCI, PC Siriano e PC di Bulgaria – ha inoltre affermato con forza Ivanov – questi Partiti hanno gettato una prima e importantissima base per lo sviluppo di un rapporto internazionalista fattivo e concreto, che dovrà svilupparsi allargando le relazioni ad altri Partiti Comunisti dei Balcani, del Medio Oriente e dell’Europa, al fine di approfondire le analisi e gli studi sulla fase generale imperialista, sulle attuali e profonde contraddizioni interimperialiste, sull’attuale grado di sviluppo ed egemonia del capitale finanziario e parassitario, sulle contraddizioni dell’attuale capitalismo internazionali, le sue pulsioni, il suo progetto in divenire e dunque, in questo quadro tutto materiale, determinare i compiti dell’attuale movimento comunista, antimperialista e rivoluzionario”.

“Oggi più che mai – ha concluso Ivanov – il primo compito è studiare, comprendere la fase, rafforzare le relazioni internazionali tra i Partiti Comunisti affinché si sviluppi un’analisi collettiva concreta della situazione internazionale concreta. Da questo punto di vista il PC di Bulgaria si sente di dover ringraziare i compagni del PCI per aver tanto lavorato al fine di riannodare i rapporti tra le forze comuniste. E si sente di affermare che questo convegno sull’Ottobre di Sofia deve essere solo un primo passo per il rilancio del confronto e della ricerca politica e teorica dei Partiti Comunisti. Dobbiamo stringere ancor più le relazioni, allargarle, approfondirle, per aiutarci, aiutare il movimento comunista complessivo e l’intero movimento mondiale dei lavoratori!”.

Dopo il Convegno, a latere del Convegno, i compagni italiani residenti in Bulgaria hanno inaugurato – con i primi venti iscritti – le due Sezioni del PCI “ Lucio Libertini ” in Bulgaria.

 

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