SOLIDARIETÀ ALLE DONNE TURCHE

di A.Do.C./PCI e Dipartimento Politiche di Genere/FGCI

Esprimiamo piena solidarietà alle donne turche che sono scese in piazza per protestare contro l’uscita del governo turco dalla Convenzione di Istanbul.

Essa, sottoscritta nel 2011 ed entrata in vigore nel 2014, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenze.
La Turchia, in tale modo, ha dichiarato guerra alle donne, pur essendo stato il primo paese a firmare la Convenzione.
La violenza domestica ed il femminicidio sono un grave problema per una nazione nella quale, mediamente, vengono uccise tre donne al giorno.
Tenendo presente che la Ue l’ha firmata nel 2017 e che, purtroppo, alcuni paesi europei non l’hanno mai ratificata (l’Italia lo ha fatto nel 2012), la scelta della Turchia rappresenta non solo un attacco alla propria popolazione femminile ma anche un pessimo precedente per quegli stati, come per esempio la Polonia e l’Ungheria, dove le forze reazionarie attaccano da tempo i diritti e la libertà di scelta delle donne.

La violenza contro le stesse è un problema che coinvolge tutte e tutti ed è necessaria la piena determinazione, innanzitutto delle forze politiche, per fronteggiare la difesa dei diritti e della dignità.
I comunisti e ele comuniste sono in prima fila a condannare la Turchia ed a chiedere che la Ue tutta nonché i singoli governi europei prendano nettamente posizione contro la decisione del Presidente Erdogan che, del resto, da anni calpesta la democrazia ed i diritti umani senza che l’Europa apra bocca per questioni geopolitiche ed economiche.

E’ assurdo, sotto il profilo storico, che nel XXI secolo, ci siano ancora paesi che sfidino l’eguaglianza di genere, cercando di fermare le lancette del tempo.

INDIETRO NON SI PUÒ TORNARE: noi sentiamo di condividere tutte le lotte delle donne per i diritti di parità, libertà ed autodeterminazione e contro ogni forma di violenza e prevaricazione, dovunque tali lotte si tengano nel mondo.

3 Comments

  1. Francesco

    Infatti la violenza sulle donne va condannata,le donne vanno protette a livello legislativo e gli stati come Turchia,Polonia,Ungheria i quali calpestano i diritti delle donne e di identità di genere vanno condannati dagli Stati europei e dal nostro paese,l’Italia senza mezzi termini e mezze misure!.La libertà delle donne ha poter partecipare alla vita sociale del Paese e dei paesi europei e’ un diritto che va mantenuto poiché non e’ barattabile con nulla!.
    Con ciò concludo.

  2. Marica Guazzora

    Una sola precisazione: occorre sempre mettere la data dell’articolo. Grazie

    1. Mario Eustachio De Bellis

      Giusto

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