UNA DELEGAZIONE DEL PCI AL PRESIDIO DELLA SAGA COFFEE. Presente anche il Segretario Nazionale Mauro Alboresi

Dipartimento Lavoro PCI

Oggi, sabato 20 novembre, una delegazione del Partito Comunista Italiano comprendente il Segretario Nazionale Mauro Alboresi e il responsabile del Dipartimento Lavoro Giorgio Langella,ha portato la propria solidarietà a lavoratori e lavoratrici della Saga Coffee di Gaggio Montano, sull’Appennino Bolognese.

La proprietà dell’azienda, che ad oggi conta 220 dipendenti, ha dichiarato di voler chiudere in tempi brevissimi lo stabilimento. La risposta immediata di lavoratori e lavoratrici e delle loro rappresentanze sindacali, è stata quella di allestire un presidio permanente ai cancelli della fabbrica, scelta che ha incontrato la solidarietà immediata di tutta la comunità della zona e non solo.

Abbiamo ascoltato gli accorati racconti delle donne e degli uomini che lavorano in quell’azienda, racconti che testimoniano una grande dignità, consapevolezza e decisione nel non cedere all’arroganza padronale. Il PCI farà tutto quello che potrà per appoggiare la loro lotta.





Il PCI, R Comunista, insieme in sinistra unita nelle elezioni di Bologna e sinistra sindacale unita FP CGIL , oggi ha portato la solidarietà alla SaGa coffee di Gaggio Montano.

La proprietà ha deciso di delocalizzare, spostando la produzione in Romania di una azienda non in crisi ma che produce utili e sostiene l’indotto di una intera comunità montana.

Alla SaGa lavorano 220 persone, di cui l’80% donne.

Chiudere lo stabilimento di Gaggio significherebbe, come riferito dalle delegate RSU Laura e Pina, lascia senza reddito 220 famiglie.

Abbiamo portato la nostra solidarietà concreta e diffuso i contenuti del disegno di legge anti delocalizzazioni elaborato dall’assemblea dei giuristi riuniti dal collettivo di fabbrica GKN.

Una legge contente proposte concrete, finalizzate a mantenere la produzione sui nostri territori e che prevede anche la possibilità di gestione dei lavoratori in forma cooperativa

Resisteremo insieme un giorno in più dei padroni.

Pubblico e privato insieme, uscendo dai cancelli delle singole fabbriche e Comuni, per convergere in una sola lotta di generale per i diritti, per il lavoro, per lo sviluppo dei territori, per il futuro delle giovani generazioni.

2 Comments

  1. Pietro La Porta

    la politica liberista e becero populista italiota lascia soli i lavoratori coraggiosi contro i padroni ladri e vigliacchi, dimostrando come il LAVORO non è una priorità ma solo un tema da propaganda elettorale.
    La difesa e la lotta ad oltranza spetta ai MARXISTI UNITI, senza l’UNITÀ la nostra voce e il nostro pugno sarà debole.
    VIA I PADRONI, VIVA L’AUTOGESTIONE!

  2. Donatella ferretti

    Credo che la legge sia da combattere. Le aziende italiane pagano tasse fino al 70%. Quindi è lecito andarsene dove le condizioni siano migliori.

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