IL PCI CONTRO L’APE

di Marco Amagliani, segreteria nazionale PCI, responsabile Stato sociale

ape

L’accordo Governo-Sindacati per la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro è a un passo.  Occorre capire cosa ci sarà scritto sulla norma che scaturirà da questo accordo, per ora solleviamo un solo possibile caso ma ce ne sarebbero innumerevoli: stando  a quanto dichiarato sinora, un lavoratore con 63 anni di età , 39 di contributi ed una possibile pensione di 1200 euro, oggi dovrebbe aspettare ancora 3 anni e 10 mesi per andare in pensione.

Con l’attuale accordo potrebbe andare subito con una penalizzazione di circa 60 euro ogni anno mancante al requisito richiesto, quindi circa 220 euro al mese per 20 anni, quindi dopo quasi 40 anni di lavoro una pensione di 980 euro per 20 anni, cioè sino alla soglia del fine vita.

Questo non è un accordo, è una resa!

I comunisti dicono no a questo ennesimo furto perpetrato nei confronti dei lavoratori e propongono un piano per lavoro e pensioni:

  • Abrogazione della legge Fornero;
  • Pensione per tutti a 60 anni  nel pubblico e nel privato liberando centinaia di migliaia di posti di lavoro;
  • Piano di assunzione straordinaria per 400.000/500.000 giovani nella Pubblica Amministrazione, nello Stato, nella scuola, nei comuni, nelle regioni, negli enti pubblici, ecc.  per coprire  le deficienze dell’organico.

 

 

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