di Dipartimento Lavoro PCI
La situazione del lavoro nel nostro paese è sempre più drammatica.
Il lavoro non è più un diritto ma viene considerato una merce e chi vive del proprio lavoro viene trattato come un ingranaggio, un pezzo di ricambio che può essere scartato e sostituito in qualsiasi momento.
Disoccupazione, precarietà, condizioni di lavoro sempre più insicure, allungamento dell’età pensionabile, tolgono a chi vive del proprio lavoro la dignità che la Costituzione del ’48 aveva riconosciuto.
Non possiamo restare indifferenti di fronte alla cancellazione dei diritti costituzionali. Non dobbiamo rassegnarci a diventare sudditi.
È il momento di alzare la testa e ricostruire un movimento unito e forte che possa dare speranza di riscatto a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. È il momento di dire NO alle politiche liberiste del governo Renzi. È il momento di difendere la Costituzione e lottare per attuarla.
Contro il governo Renzi, per difendere il diritto al lavoro, per difendere e attuare la Costituzione nata dalla Resistenza sono importanti le mobilitazioni del 21 e del 22 ottobre alle quali il Partito Comunista Italiano ha dato piena adesione.
Il PCI impegna le strutture territoriali del Partito alla mobilitazione perché lo sciopero generale del 21 indetto dal sindacalismo di base e la manifestazione del 22 ottobre che si svolgerà a Roma siano un successo e rappresentino una tappa importante nella lotta per la riconquista dei diritti di chiunque viva del proprio lavoro.
Il PCI invita tutte le lavoratrici e i lavoratori, tutti i cittadini democratici, gli studenti, i pensionati a partecipare alle iniziative che si svolgeranno in quelle date nel territorio nazionale.