PCI: NO AI 15 MILIARDI DI EURO PER GLI F-35!

di dipartimento esteri PCI

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Il Partito Comunista Italiano dichiara la propria, indignata, ferma contrarietà all’introduzione, nella Legge Finanziaria del 2016, di un capitolo di spesa di 15 miliardi di euro per l’acquisto dei cacciabombardieri F- 35.

Rispetto all’intero, drammatico, quadro sociale italiano, che oggi è ulteriormente aggravato dai grandi danni provocati dal terremoto nel centro Italia, non è affatto retorico affermare che questa spesa militare è una vergogna!

All’inoccupazione e alla povertà di massa, all’oltre 40% di disoccupazione giovanile, alla destrutturazione generale dello stato sociale, oggi si aggiungono le centinaia di migliaia di persone che soffrono nelle zone terremotate; si aggiungono le 200 mila abitazioni crollate e da ricostruire. Un progetto di ricostruzione, chiamato dal governo Renzi “Casa Italia”, per il quale è stato previsto uno stanziamento di 3 milioni di euro e di fronte al quale i 15 milioni di euro annunciati dalla Finanziaria 2016 per l’acquisto degli F-35 sono uno scandalo, una follia “borbonica, così antipopolare da evocare la linea politica di un Paese in guerra e volto alla difesa dei propri confini nazionali, piuttosto che un Paese di fronte alle sue grandi questioni sociali e ad un’immensa emergenza come quella dell’infinito sisma che l’attanaglia.

Perché il governo Renzi sceglie una strada tanto vergognosa? E’ lo stesso, apparentemente incomprensibile, scarto tra l’orrenda spesa militare per gli F-35 e l’esigenza dei grandi investimenti che oggi rapidamente occorrono per il popolo dei terremotati, a suggerirci la risposta: ciò che prevale è il legame di fedeltà e sudditanza del governo italiano all’Alleanza Atlantica; ciò che prevale è lo storico ruolo italiano di genuflesso fornitore di fondi e di ricchezza per il Pentagono, affamato di risorse economiche per la preparazione delle guerre in ogni parte del mondo, per l’accerchiamento militare a Russia e Cina e per l’ipotesi di una terza guerra mondiale.

I 15 miliardi di euro per gli F-35 non possono servire, infatti, che a questo: ribadire, come governo – schiavo e mentre tanta parte della popolazione italiana è in sofferenza, il ruolo di suddito degli USA e della NATO.

Sono solo queste le due questioni che contano, nell’acquisto immorale degli F-35: rimarcare il servilismo strategico e proseguire nell’ingente spostamento di risorse economiche italiane verso il Pentagono.

Perché null’altro, oltre ciò, c’è di “razionale” ( se mai fosse razionale una spesa di 15 miliardi di euro per aerei da guerra ! ) nell’acquisto degli F-35: questi cacciabombardieri, infatti, sono ormai considerati, persino da generali USA e NATO, molto inaffidabili. Essi,infatti, rispondono alla nuova logica bellica dettata dalle bramosie guerrafondaie dell’imperialismo: approntare, più che mono-armi moderne, interi “sistemi d’arma”, sistemi sempre più complessi sul piano tecnico e dell’interoperabilità tra meccanica, elettronica, informatica e persino robotica. Sistemi, insomma, da terza guerra mondiale.

A questo progetto generale ha risposto la costruzione avveniristica degli F-35, considerati non solo e non più dei cacciabombardieri, ma intere piattaforme militari multiuso, ipertecnologizzate: veri e propri, dunque, “sistemi d’arma” e non più semplici cacciabombardieri. Da ciò l’immenso costo di ognuno degli F-35; da ciò i 15 miliardi di euro che il governo Renzi deve, per l’osservanza del Patto Atlantico, sborsare al Pentagono, sottraendoli ai terremotati, ai disoccupati, ai giovani italiani senza futuro.

Ma aggiungendo: proprio la natura di “sistemi d’arma” futuribili e di sperimentazione ha fatto sì che gli F-35 abbiamo dimostrato, in questi anni, la loro inaffidabilità tecnologica, tante volte denunciata anche da settori importanti del Pentagono, quanto rimossa dal Comando del Pentagono stesso, più disinvoltamente e cinicamente volto alla vendita di questi aerei da combattimento e al profitto da ricavarci, per investire ancora in guerra.

Proprio in questi giorni ( e non a caso) il Pentagono sta cantando le lodi dell’Arsenale strutturato a Cameri, in provincia di Novara, dove gli F-35 si assemblano e montano. Da tempo “gli americani” – come si esprimono a Cameri – raccontano la leggenda di quanto lavoro abbia portato il montaggio degli F-35 in paese. Alcune decine di persone, rispondono i cittadini di Cameri più consapevoli. E per questi pochi posti di lavoro il governo italiano si svena, svena i lavoratori italiani ?

La verità, abbiamo visto, è un’altra: è la servitù militare insita nella firma del Patto Atlantico che costringe i governi italiani che si succedono a fare tutto ciò che gli USA e la NATO chiedono. Oggi acquistare, per riempire le casse del Pentagono, gli F-35: terribili carrette del cielo, tanto tecnologiche, informatizzate e costose quanto fatiscenti.

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